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Tajani: “Corpo donna non è forno dove si sfornano patate”. Scoppia la polemica

Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dice che “il corpo della donna non è forno dove si sfornano patate” e subito divampa la polemica politica.

Lo attaccano il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, e la senatrice del Pd Cecilia D’Elia, mentre la coordinatrice di Forza Italia in FVG e sottosegretaria al Mef, Sandra Savino, lo difende.

Tutto è cominciato nella serata di oggi, 31 marzo, a Udine, dove Tajani, a margine di un incontro elettorale, ha detto che “non si può sfruttare la donna. Non è una macchinetta delle sigarette – ha aggiunto l’esponente di Forza Italia – L’utero di una donna non deve essere utilizzato per sfornare figli come se fosse un forno dove si sfornano le patate arrosto”.

“Le donne – ha continuato – non è che possono decidere sull’utero in affitto. Non si può mercificare il proprio corpo. Al Parlamento Ue rispondo che le regole si scrivono in Italia: non è una questione di competenze europee. Il Parlamento non stava legiferando, ha dato un’opinione a maggioranza: se si vogliono cambiare le regole bisogna cambiarle in Italia”.

“Non c’entra niente essere omofobico – ha proseguito Tajani – qua si tratta di avere delle regole e di rispettare le regole. L’utero in affitto è una scelta inaccettabile sia se viene utilizzato da una coppia eterosessuale che omosessuale”. In Italia – ha aggiunto – nessun bambino “è mai stato discriminato, nessun bambino non ha i suoi diritti ma certamente non possiamo accettare il principio dell’utero in affitto. Il corpo della donna è sacro e deve essere rispettato anche dalle stesse donne. Io non mi permetterei mai di utilizzare un’altra donna come se fosse un forno, non è moralmente giusto. E’ vergognoso pensare che ci possa essere l’utero in affitto, che – ha concluso – per soldi tu compri il corpo di una persona”.

Immediata la reazione di Riccardo Magi. “Tajani – ha detto Magi – oggi pronuncia parole irripetibili sulle donne. Non sa che la regolamentazione della Gestazione per altri in forma solidale garantisce proprio il rispetto per l’autodeterminazione della donna. Peraltro, in Spagna i popolari ne parlano apertamente, in Italia invece i popolari vogliono arrestare tutti. E poi ancora – ha aggiunto Magi – aspettiamo di sapere quale sia la soluzione che il governo propone per garantire il diritto di tutti i bambini a vedersi riconosciuto pienamente il proprio status come ha chiesto la Corte Costituzionale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la senatrice Cecilia D’Elia. “Adesso basta, la Gpa (gestazione per altri, ndr) è un tema serissimo e delicato, che non può essere brandito in modo così ideologico. Sinceramente tanta preoccupazione per lo sfruttamento del corpo femminile da parte di chi poi parla del nostro corpo in modo così poco rispettoso è insopportabile e sospetto. Nessuno è autorizzato a parlare così della maternità e della possibilità di generare”.

A difendere Tajani è scesa in campo in serata Sandra Savino per la quale siamo di fronte alla “ennesima prova di mercificazione cinica e bieca di chi sceglie di strumentalizzare un messaggio molto chiaro. Il Ministro Tajani alza un muro per difendere le donne dal tentativo deliberato di mercificazione del loro corpo. Chi cerca pretesti per polemizzare – ha afferma Savino – è in malafede”.

Savino ha definito “agghiaccianti le polemiche di chi attacca il Vicepresidente Tajani che ha preso le difese delle donne, del loro corpo e del concetto di maternità”.

“Ci sono soggetti – ha aggiunto – che vogliono, subdolamente, inculcare nella nostra cultura modelli valoriali molto distanti dalla nostra identità. Forza Italia era e resta convinta sostenitrice dei valori della famiglia, della natalità e della necessità di tutelare e sostenere la donna, che deve invece essere messa nelle condizioni di superare la dicotomia tra mamma e professionista nel lavoro. La vera sfida è creare le condizioni affinché le donne si affranchino dal part time involontario o da altre costrizioni penalizzanti. Basta giocare col corpo delle donne. E – ha concluso – basta attacchi pretestuosi e disonesti intellettualmente”.

(Foto: Ministero degli Esteri)

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