Serie A, è caos sui diritti tv “prolungati” da 3 a 5 anni
Il Fatto Quotidiano, di Lorenzo Vendemiale, pag. 15
Diritti tv a 3 o 5 anni? Nelle regole della prossima asta per le gare del campionato di calcio di Serie A c’è un baco, pasticcio, cortocircuito. La portata dipenderà dalle conseguenze su una partita già di per sé complicata, in cui è in ballo il futuro dell’intero sistema che deve fare i conti pure con un busillis normativo: le linee guida approvate dalla Lega Serie A riguardano il triennio 2024-27, ma il Parlamento ha modificato la legge estendendo la durata dei contratti a 5 anni, andando di fatto in contrasto col testo precedente. Una discordanza finita sul tavolo dell’Antitrust.
OGNI TRE ANNI la Serie A si ritrova col fiato sospeso per il bando dei diritti tv, in cui i malcapitati dirigenti della Lega devono piazzare un prodotto in declino a oltre un miliardo a stagione, cifra minima sufficiente a mandare avanti il carrozzone. Agli ultimi giri è stato un calvario: nel 2018 la battaglia da tregenda tra gli spagnoli di Mediapro e Sky, che ha partorito il tanto odiato doppio abbonamento per i tifosi; meglio nel 2021, con l’offerta vincente della poco premiata coppia Dazn/Tim, che però sul campo ha rimediato solo figuracce, tanto che il colosso telefonico ha deciso di uscire prima possibile dall’affare. Per il 2024 se possibile le prospettive sono ancorapeggiori: colpa non certodellepresuntedisdettedeitifosi della Juventus inviperiti per la penalizzazione, ma di un mercato asfittico da anni. L’esperienza di Dazn è stata deludente (per usare un eufemismo), Sky è satolla per essersi appena aggiudicata la nuova “super” Champions League a 36 squadre, si vocifera sempre di Amazon, Apple eC., c’è la prospettiva dell’ingresso di fondi e banche d’affari per finanziare il famoso “canale della Lega”, ma chissà quali saranno le reali novità. Bisognerà inventarsi qualcosa. Proprio per non farsi trovare impreparati, la Lega guidata dall’ad Luigi De Siervo stavolta si era mossa in anticipo, approvando le linee guida già lo scorso settembre, con l’obiettivo di pubblicareilbandoa breve e chiudere l’asta entro la fine di questo campionato. Così ci sarebbe tutto il tempo (che invece è mancato l’ultima volta con Dazn) per valutare le offerte e lavorare alle alternative, eventualmente preparandosi anche a eventuali novità tecnologiche. Il testo era stato pure approvato daAg com e Agcm, con alcune osservazioni, in particolare sulla necessità di ridurre le esclusive e abbassare i prezzi all’utente.
(Continua su Il Fatto Quotidiano)
(Nell’immagine il logo della Serie A)