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Avversare il male non vuol dire annientare chi lo commette – Verona In, giornale, cultura, ambiente, mobilità, turismo, news

Vangelo di Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Matteo 5,38-48

«Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano»
Credo che tutti, di fronte a questo invito, istintivamente diciamo: sarebbe bello, ma… è impossibile. Tutti abbiamo sperimentato quanto è difficile perdonare.
Per molti studiosi della Bibbia “l’amore per i nemici” è il messaggio più originale e più rivoluzionario del Vangelo. Il grande scrittore russo Leone Tolstoj, profeta della “nonviolenza”, diceva che “amare i nemici” è il cuore di tutto il Vangelo.

Cosa fa Gesù sulla croce di fronte ai suoi assassini?
“Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
Alla logica dell’“occhio per occhio dente per dente”, alla vendetta, Gesù sostituisce il perdono. In nome di Dio non si può mai uccidere, si può soltanto perdonare.
Per Gesù bisogna addirittura eliminare il concetto di “nemico”. Non solo, ma Gesù rincara ancora di più la dose, e aggiunge: «Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra».

Non è troppo esagerato? Non chiede delle cose assurde?
Forse dobbiamo chiederci: qual è il senso che Gesù voleva dare a questa proposta?
Infatti è proprio il suo comportamento che ci aiuta a comprendere un tale invito. Quando Gesù, durante il processo, fu schiaffeggiato da una guardia, non porse l’altra guancia, ma cercò di far ragionare il soldato: “se ho parlato male dimostramelo, ma se ho parlato bene perché mi percuoti?

Gesù alla violenza risponde con la nonviolenza.
Ed essere nonviolento, non vuol dire chinare sempre la testa di fronte agli arroganti. Gesù ci vuole persone adulte, persone libere, che pensano con la propria testa, persone che hanno il coraggio di scegliere, di decidere.
Amare il nemico non è un atto di “buonismo”. La strada della nonviolenza, è la strada di chi ha il coraggio di fare il primo passo. Di chi crede nel dialogo, di chi sa inventare sempre nuovi percorsi.

Il cammino dell’amore che ci indica il Vangelo è l’atteggiamento di chi cerca sempre il bene di tutti. Anche di chi sbaglia. Amare il disonesto, colui che ti fa del male, non vuol dire approvare quello che fa, ma aiutarlo a ravvedersi e a farle capire che sbaglia.
Per Gesù bisogna combattere il male, ma senza distruggere l’avversario. Condannare la violenza e l’ingiustizia, non vuol dire odiare chi la commette, ma aiutare chi ha sbagliato a ravvedersi.

Il Dio della Bibbia è un Dio laico. Cioè un Dio che non fa differenza di persone e che «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti». Anch’io posso seminare un po’ di tenerezza e di speranza in chi conosce soltanto l’odio e la violenza. Questo è il miracolo della “nonviolenza”. Questo è quello che ci hanno insegnato non solo Gesù, ma anche Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela, Oscar Romero.
Tutti abbiamo qualcosa da insegnare. Tutti abbiamo sempre da imparare.

Don Roberto Vinco
Domenica 19 febbraio 2023

La rivoluzione della tenerezza
Tutti abbiamo qualcosa da insegnare. Tutti abbiamo sempre da imparare.
«La nonviolenza non è buonismo.
È invece rispetto dell’avversario»
Lanzo del Vasto, fondatore della Comunità dell’Arca

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