(ANSA) – VENEZIA, 31 GEN – Sono dati a due facce quelli dell’Import-export delle province di Venezia e Rovigo nei primi 9 mesi del 2022: le vendite all’estero sono infatti salite del 29,1% rispetto allo stesso periodo del 2021, ma è cresciuto molto di più l’import, +96,5%, così il saldo rimane negativo, per un valore di -6,1 miliardi di euro. I dati sono resi noti dalla Camera di Commercio di Venezia e Rovigo. Si tratta di un trend già rilevato anche nel primo semestre dell’anno. Le esportazioni crescono, rispetto allo stesso periodo del 2021, del 29,1% (+37% sul 2019) e si stabiliscono sul valore assoluto di 6,5 miliardi di euro, 1,7 miliardi di euro in più rispetto al periodo pre-Covid. Il dato di incremento dell’export delle due province si stabilisce sopra la media regionale sia rispetto al terzo trimestre 2021 (+17,5%) che rispetto al terzo trimestre 2019 (+21,2%), raggiungendo il 10,8% dell’export del Veneto.
Crescono anche le importazioni locali che raggiungono quota 12,6 miliardi di euro (+96,5% sul 2021 e +94% sul 2019), condizionate pesantemente dagli aumenti del valore degli approvvigionamenti di gas naturale nel rodigino. Il pesante impatto della crescita dei prezzi dei prodotti energetici e delle materie prime è confermato dal dato relativo all’import veneto che cresce del +39,4% in valore sul 2021 a fronte di un aumento delle quantità acquistate solo del 4,7% (disponibili esclusivamente i dati a livello regionale).
Venezia e Rovigo assieme rappresentano, nel terzo trimestre 2022, il 23,5% dell’import regionale; seconde solo alla provincia di Verona. (ANSA).
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