(Adnkronos) – Anarchici di nuovo in piazza oggi a Roma per chiedere l’abolizione del regime detentivo di 41 bis per Alfredo Cospito. Alle 16 è previsto un presidio davanti al ministero della Salute, sul Lungotevere. E dopo gli scontri di sabato scorso a Trastevere, l’attenzione delle forze dell’ordine sarà massima per questa e per le altre mobilitazioni previste per questa settimana. Giovedì 17 alla Sapienza ci sarà un’assemblea pubblica mentre sabato alle 15 gli anarchici annunciano un corteo da piazza Vittorio. Si tratta di manifestazioni non preavvisate che sono state rese note attraverso un volantino con su scritto Fuori Alfredo dal 41 bis.
Cospito, che era detenuto da oltre 10 anni al Bancali di Sassari per la gambizzazione dell’allora ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, in sciopero della fame dal 30 ottobre, è stato trasferito nel penitenziario di Opera a Milano per le precarie condizioni di salute. Esponente della Federazione anarchica informale, è anche accusato di strage per due ordigni esplosi nei pressi della scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo) nel 2006, che non provocarono feriti.
Mai patti con chi usa violenza e minaccia come strumento di lotta politica. E’ quanto ha stabilito il Consiglio dei ministri a proposito degli ultimi disordini, provocati dagli anarchici, e il caso di Alfredo Cospito. Un trasferimento che, si è tenuto a puntualizzare, è legato esclusivamente alla tutela della salute del detenuto, da oltre cento giorni in sciopero della fame, ma non impatta in alcun modo sull’applicazione del 41 bis. “Il Consiglio dei ministri, nel suo insieme, ribadisce, nel rispetto della decisione assunta dal ministro della Giustizia, la volontà di non scendere a patti con chi usa violenza e minaccia come strumento di lotta politica” si legge nella nota.
“Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio”, si legge nella nota del Consiglio dei ministri, “ha ricordato le ragioni che hanno determinato l’autorità giudiziaria a proporre e confermare il regime detentivo di cui all’articolo 41 bis attualmente in essere a carico di Alfredo Cospito e, nel pieno rispetto dell’autonomia di valutazione della stessa autorità giudiziaria, ha rilevato che la Corte di Cassazione è chiamata a rendere una decisione in merito nel prossimo mese di marzo. Per la parte di propria competenza, il ministro della Giustizia ritiene di non revocare il regime di cui all’articolo 41 bis e ha precisato che, sentite tutte le istituzioni interessate, si è fatto carico delle condizioni di salute del detenuto, avendone disposto in data odierna il trasferimento, sempre in regime di 41 bis, nell’istituto di pena di Opera, che è munito degli adeguati presidi sanitari”.
”Lo Stato non può venire a patti o dare il segno essere intimidito da attività violente o minacciose”, ha detto Nordio in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Sul caso Cospito “abbiamo chiesto i pareri subito” e “celeri”. “Per l’importanza politica che riveste la vicenda, che riguarda altri ministeri, penso sia probabile che sia poi discussa dal consiglio dei ministri – ha aggiunto – e penso (l’argomento è emerso lunedì, non è stata assunta nessuna decisione ma se ne potrà discutere), penso possa essere addirittura attuata una discussione parlamentare sulla questione in generale, in modo da capire quali siano le posizioni delle varie forze politiche”.
”Tutti i nemici dello Stato e della democrazia hanno una cosa in comune ovvero che tendono a coalizzarsi contro quello che loro ritengono il nemico comune” ma è un ”rischio che nelle carceri è estremamente limitato perché noi rivolgiamo la massima attenzione a evitare queste forme di contatto e di complicità. Nelle carceri la situazione è assolutamente sotto controllo”, ha affermato ancora il ministro della Giustizia.
Intanto per oggi alle 16 alla Camera, dopo il Question time, è prevista l’informativa del ministro della Giustizia su tutti gli aspetti legati alla vicenda di Alfredo Cospito, anche dopo le polemiche di ieri in seguito alle affermazioni del deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo.
”Non ci faremo condizionare”, ha detto dal canto suo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa parlando del caso di Alfredo Cospito. ‘Per quanto riguarda il problema delle ricadute sull’ordine pubblico, i fatti di questi giorni hanno imposto delle riflessioni in relazione al fatto di innalzare il livello di attenzione rispetto da alcune effervescenze che si sono manifestate in maniera anche molto critica”, ha aggiunto.
‘Sicuramente ci saranno altre manifestazioni come quella di sabato sera a Roma’, ha sottolineato Piantedosi. ”Se guardiamo la metodologia che gli anarchici hanno praticato negli anni dovremmo innalzare il livello di attenzione alle sedi istituzionali”, ha detto ancora.
”Domani (oggi, ndr) ho convocato una riunione del Comitato analisi strategica antiterrorismo presiedendolo di persona per fare una analisi dettagliata – ha affermato – Non ci sono motivi né per dire che va tutto bene e non è successo niente né per dire che siamo con la minaccia terroristica dietro l’angolo. Faremo le nostre valutazioni e prenderemo le decisioni”. “Il rischio di ricompattamento di frange diverse sicuramente c’è, e non è nuovo peraltro”. ha detto ancora Piantedosi concludendo: “Ce n’è traccia anche nella manifestazione dell’altra sera dove l’attività di osservazione ha fatto intravedere la presenza di componenti non solo dell’area anarchica ma della galassia antagonista più in generale. La solidarietà, anche occasionale per questa partita, il fatto di condividere questa battaglia per così dire identitaria in maniera più trasversale c’è, è all’attenzione delle forze di polizia e viene monitorato”.