Per tanti il Natale è scandito da momenti conviviali in famiglia, ma per chi è solo o sta attraversando un periodo di disagio si amplifica la sofferenza. A confermarlo è Monica Petra, presidente di Telefono Amico Italia, che dichiara “lo scorso anno, per il secondo Natale in pandemia, abbiamo ricevuto oltre 640 richieste d’aiuto, ma anche il 2022 si sta rivelando un anno molto difficile dal punto di vista emotivo. Ci aspettiamo un altro periodo natalizio con chiamate record”.
L’organizzazione di volontariato, infatti, per il nono anno consecutivo, è pronta a offrire i propri servizi di supporto emotivo anche durante i giorni di festa. Dalle ore 10 del 24 dicembre a mezzanotte del 26 dicembre, la Non stop natalizia, una vera e propria maratona di ascolto, impegnerà circa 300 volontari.
Tra questi vi è Stefano, 55enne padovano, entrato a far parte del team di Telefono Amico in un momento delicato della sua vita. “Da lunghi anni sono affetto da miocardite dilatativa, ma nel 2019 le mie condizioni di salute si sono aggravate e sono stato costretto a ridurre drasticamente la mia attività professionale. La mia vita è stata stravolta, sono in lista d’attesa per il trapianto, ma posso ancora aiutare gli altri”. Infatti, seppur conviva con la consapevolezza che ogni sua giornata potrebbe essere l’ultima, 3 anni fa ha seguito il corso di formazione e ha scelto di dedicare il suo tempo ad ascoltare persone sconosciute in difficoltà, per offrire loro aiuto e sostegno.
“Sono stato educato a rendermi utile con chi ha bisogno. Attraverso il confronto quotidiano con i problemi e le difficoltà degli appellanti ho imparato ad ascoltare – spesso, erroneamente, lo diamo per scontato – ma anche a scrutare il mondo con uno sguardo più attento. Ogni volta che inizio un servizio di ascolto ricordo a me stesso: noi che ascoltiamo non siamo diversi dalle persone che telefonano. Siamo soltanto dall’altra parte dell’apparecchio” chiosa.
Quest’anno, Stefano ha deciso di mettersi a disposizione anche per la Non stop natalizia: “Ho la mia famiglia ad attendermi a casa, però ci tengo a donare qualche ora a coloro che, durante le feste, si ritrovano con l’eco della loro solitudine ancora più forte”.
Come ribadisce la presidente Petra, proprio grazie ai volontari come Stefano, chiamando al numero unico nazionale (02 2327 2327) o scrivendo sulla chat di WhatsApp Amico (324 011 7252), chi si senta solo o in difficoltà anche durante le festività può trovare una voce amica, pronta ad ascoltare e rincuorare senza giudicare.
Sono tante le telefonate che hanno colpito il volontario padovano nel corso della sua attività di ascolto. Spesso fa il turno serale/notturno, in cui arrivano le chiamate più intense. Ricorda in particolare una lunga telefonata con una ragazza madre preoccupata per la pandemia e con importanti problemi relazionali: “Ero ormai prossimo alla fine del mio turno quando ha chiamato questa giovane molto provata, ma pian piano ho percepito che il peso della sua sofferenza si stava alleggerendo, parola dopo parola, finché sono riuscito a strapparle anche qualche risata. Sono rimasto al telefono con lei sino alle 2 e, a differenza di tante altre occasioni in cui torno a casa appesantito, quella sera mi sono sentito davvero utile, ero felice”. Non tutte le chiamate sono così dure. Tra i suoi ricordi anche una telefonata con una 94enne, mossa dal desiderio di compagnia: “in quel caso è stata lei a portarci una ventata di energia. Semplicemente non aveva nessuno a cui raccontare la sua giornata e ci teneva a ringraziarci per il servizio”.
Innumerevoli sono le problematiche segnalate da chi si rivolge a Telefono Amico: dal mero bisogno di compagnia a difficoltà esistenziali e relazionali sino a un incremento della depressione giovanile e del disagio sociale a seguito della pandemia.
Ogni telefonata è totalmente anonima. Si tratta di un “incontro” tra una persona che ha bisogno di essere ascoltata e un’altra adeguatamente formata che si mette a disposizione per ascoltarla. Nessuno dei due sa con chi sta parlando, per ciascuno l’altro è una voce.
“In tal modo, nonostante le limitazioni a cui sono costretto, riesco a rendermi utile investendo nel modo migliore il mio tempo, con una buona dose di empatia” conclude Stefano pronto a gestire le chiamate durante i prossimi giorni di festa, mentre attende la telefonata più importante della sua vita, quella per il trapianto di cuore.