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Un giaciglio davanti alla questura. Il Natale in strada dei migranti rimasti fuori dai centri di accoglienza

Il Natale lo passeranno così, per terra, cercando di trovare riparo dal freddo pungente sotto le coperte, nel giaciglio in cui dormono ormai da tre mesi, davanti la questura di Treviso.

E’ la triste storia di otto richiedenti asilo a cui, incredibilmente, non si riesce a trovare posto in nessun centro di accoglienza. Sono sette uomini pakistani e uno del Bangladesh arrivati lungo la rotta balcanica.  Hanno già fatto l’accesso alla procedura di asilo e chiesto di essere inseriti in centro, ma questura e prefettura non sono riusciti a trovare posto per loro. Hanno firmato la dichiarazione di indigenza e vivono della carità e degli aiuti che alcuni volontari portano loro.

“Stiamo seguendo tante persone che aspettano di nuovo anni per avere un permesso, sei mesi per presentare la domanda di asilo, un anno prima di ottenere il colloquio con la commissione, e ancora sei mesi per avere l’esito e altri sei mesi per avere in mano il permesso di soggiorno – denuncia Filippo Miraglia, responsabile settore immigrazione dell’Arci – le questure in tutta Italia sono in tilt con ritardi di mesi e migliaia di persone che dormono per strada, famiglie e minori compresi. Natale, per l’incompetenza e la mancanza di responsabilità dei governi degli ultimi anni (incluso questo che pensa solo a provvedimenti bandiera) migliaia di persone lo passeranno in strada”.

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