Una visita istituzionale importante quella svolta mercoledì 4 gennaio al cantiere del collegamento Passo San Giovanni – Arco: in sopralluogo al tunnel stradale, infatti, si è recato il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. Ad accogliere il vicepresidente del Consiglio, vi erano il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessore Failoni, accompagnato dai dirigenti generali del Dipartimento Protezione civile e infrastrutture Luciano Martorano, del Dipartimento territorio e trasporti, ambiente, energia, cooperazione Roberto Andreatta, nonché dal sostituto dirigente del Servizio opere stradali e ferroviarie Carlo Benigni. Sul posto i sindaci dell’Alto Garda e Ledro e della Vallagarina e numerosi amministratori locali, nonché i referenti amministrativi e tecnici dell’impresa.
Il ministro Salvini ha visitato non solo il cantiere del grande tunnel stradale che collegherà l’Alto Garda e la Vallagarina, ma anche la bonifica in corso della discarica della Maza, che si avvale di macchinari all’avanguardia a livello internazionale. Il presidente Fugatti e i tecnici provinciali hanno colto l’occasione anche per parlare della realizzazione di quella che rappresenterebbe un’altra opera strategica per la mobilità della zona, ovvero la ferrovia Rovereto – Riva del Garda.
Il ministro Salvini ha elogiato il modello trentino, evidenziando come il valore aggiunto sia anche la collaborazione istituzionale fra i diversi enti e il territorio.
La bonifica della porzione non impermeabilizzata del primo lotto della discarica della Maza è arrivata circa a metà e si sta procedendo ad innalzare il basamento per la futura sede stradale in uscita dalla galleria. Si prevede di completare l’intervento entro la fine del 2024.
Il collegamento ferroviario Rovereto-Riva è stato oggetto, nei mesi scorsi, sia di uno studio di fattibilità che di un’analisi costi-benefici. Proprio in base a quest’ultima, la nuova linea potrebbe avere una capacità di trasporto media al giorno di 6.700 passeggeri e momenti di picco di 10.000. Permetterebbe quindi di dare respiro ad un’area di grande richiamo turistico, basti pensare che su una media di 12 milioni di presenze turistiche all’anno in Trentino, un terzo di queste sono legate al Garda In base alle stime l’investimento per quest’opera, da aggiornare a seguito del caro materiali, dovrebbe essere di 230 milioni di euro, su un totale di costi calcolati di 317 milioni di euro, per una ricaduta complessiva in termini di benefici economici di 450 milioni di euro.