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Trullo, Tallero, Dinaro e Tarallo: tutti i witz dei sudditi di Sua Maestà

TRIESTE – E’ passato qualche giorno dalla presentazione del tallero in onore di Maria Teresa posizionato in piazza Ponterosso e i social sono già stati invasi dall’ironia e dal sarcasmo. Tra taralli e l’effige di Dipiazza, anche questa volta i triestini hanno dato il meglio di sé, tra meme e commenti. Tra le idee più divertenti c’è sicuramente l’adattamento culinario: “E dopo il Tallero di Maria Teresa d’Austria, Dipiazza presenta alla stampa il Tarallo di Al Bano da Cellino”, si legge in un post accompagnato da un divertente fotomontaggio, dove al posto della moneta di acciaio compare un tarallo inzuppato nella piazza. Un annuncio che ha stimolato la fantasia di un altro utente che ha rilanciato con il trullo di Caparezza.

Meme, commenti e witz

Un’altra mente creativa si è invece concentrata sul locale, annunciando un imminente “tallero gemello”, una copia di quello di Maria Teresa ma con l’effige del primo cittadino.Tra le proposte legate al territorio, c’è anche quella di posizionare un enorme dinaro in piazza Unità (paradossalmente la moneta più utilizzata di sempre in borgo Teresiano, ai tempi in cui mezza Jugoslavia veniva a fare shopping a Trieste). C’è poi chi ha ammesso che avrebbe preferito un monumento più comodo. “Una bella base a scalini anche per far cice (per sedersi ndr) e una bella statua come la se meritava, iera un’altra roba (sarebbe stata un’altra cosa ndr.)”, come si legge tra i commenti ad un post apparso su Te son de Trieste se. Non è mancata poi la proiezione nel futuro, un tuffo in quella che è la pragmatica quotidianità dei triestini. “Se vedemo (ci vediamo ndr) là del tallero” è frase che riassume e anticipa in poche parole quello che, tra le altre cose, diventerà effettivamente il monumento per i residenti, vale a dire un luogo di ritrovo.

Tallero contro Sanremo

Infine, tra taralli, dinari e talleri, la pagina Trieste Bidè con una polemica di Livio Cociancich ha tirato in ballo anche le kune “No so chi iera Maria Teresa, ma mi go talleri kune e dinari ancora sconti soto El stramazo, ma nissun me ga fato un monumento “. (Non so chi fosse Maria Teresa, ma io ho talleri, kune e dinari ancora nascosti sotto il materasso, ma nessuno mi ha fatto un monumento ndr.). Passando ai numeri, tra storia e le curiosità legate al tallero e il video della presentazione, gli articoli dedicati al tallaro di Maria Teresa sulla nostra fanpage hanno raccolto poco meno di 400 commenti. Numeri apparsi anche nei post pubblicati sui vari gruppi Facebook e che hanno trasformato l’argomento “tallero” in una sorta di hot topic triestino che, per un po’, ha intasato le bacheche di Facebook, innescando un “braccio di ferro” con il festivàl di Sanremo. 

Le due facce: ciè che è stato, ciò che sarà

Come spesso accade, sono emersi diversi i giudizi negativi sull’opera in acciaio, ma è opinione condivisa tra gli addetti ai lavori e non, che chi critica il nuovo tallero, sia un po’ come quelli che si lamentano del nuovo governo senza aver votato. Il monumento è stato infatti scelto anche a seguito di votazione popolare che, assieme ad una commissione di esperti, ha decretato i vincitori. Il progetto vincitore di Elena Pockay, Eric Gerini e Nicola Facchini ha tra l’altro vinto con una percentuale del 54 per cento. Resta il fatto che tra polemiche, meme e commenti, ma anche molti apprezzamenti, il tallero si è finalmente presentato ai cittadini e ci ha ricordato che ogni città si crea nell’unione tra il passato e il futuro, un po’ come il gioco delle due facce della moneta: una con la testa di Maria Teresa e l’altra a specchio, pronta a riflettere ciò che è stato e ciò che verrà. 

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