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Trieste e la cioccolata, un connubio ‘storico’. Dalle pasticcerie…

22.12.2022 – 10.44 – Dove mangiare della buona cioccolata a Trieste? Le scelte, nella piccola ‘Vienna sul mare’, erede delle torte sacher e delle cioccolate calde nei caffè austriaci, sono molteplici.

Ve ne segnaliamo alcune, ricordando che Trieste un tempo la cioccolata la produceva anche a livello di industria alimentare, soddisfacendo le pance dapprima dell’imperial regio esercito e successivamente dei consumatori italiani. Stiamo naturalmente parlando della mitica Lejet, nella zona di Chiadino.

Scegliendo come iniziale modello di riferimento le cioccolate calde, una scelta naturale sembra essere provare le differenze della bevanda nei diversi caffè storici. Tra una cioccolata annacquata e un budino nella tazzina esistono mille variazioni, adatte ai personali gusti; in linea generale però i locali storici che si presentavano come una pasticceria hanno una marcia in più, offrono un prodotto migliore. Per gli animi joyciani, alle ultime settimane dal centenario della pubblicazione dell’Ulisse (1922-2022), consigliamo la Pasticceria Pirona; salvata da un’indegna fine qualche anno addietro grazie all’interesse della cittadinanza e col bonus di essere collocata presso Barriera Vecchia, al di fuori degli usuali itinerari turistici.

Se consideriamo l’intersezione tra caffè, pasticceria e locale storico, la miglior cioccolata calda è quella della Pasticceria La Bomboniera. Una panoplia di arredi liberty bianco candido incornicia un arredamento squisitamente d’inizio secolo: metallo e legno lavorato, al servizio di dolci, pasticcini e naturalmente tanta cioccolata. Confrontando la cioccolata della Bomboniera con quella dei caffè storici, la consistenza è quella corretta; né troppo acquosa, né troppo solida. L’eredità ebraica e ungherese degli originali pasticcieri ottocenteschi è ancora viva, simboleggiata dall’antico forno a legna.

Naturalmente quando si parla di cioccolato a Trieste, il riferimento che domina rotocalchi e consigli di viaggio è uno solo; e lo citiamo, perchè sarebbe disingenuo negarne l’importanza. Stiamo ovviamente parlando di ‘Chocolat‘, in via Cavana: gestito da una coppia bellunese-triestina, è il primo nome che sorge alle labbra quando si ricerca luoghi dove mangiare cioccolato a Trieste. Di buon gusto tanto nell’arredamento, quanto nella degustazione ‘Chocolat’ è ispirato alla nota pellicola francese. Ha accattivato, tra i tanti giornalisti stranieri peregrini a Trieste, l’attenzione del The New York Times: “Stop into Chocolat and ask for a small cup; it’s ladled from the pot like a thick, dark soup. If the weather is too warm for that, sample one of the tasty variations on chocolate ice cream“.

Ma non occorre limitarsi ai luoghi storici: sempre più, eccezion fatta per il biennio Covid, nuovi locali e nuove attività hanno affollato il centro di Trieste e non solo, ciascheduno proponendo la sua cioccolata, la sua specialità. Non rimane che il ‘gusto’ dell’esplorazione.

[z.s.]

Zeno Saracino

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