di Francesca Basso
Il padre della vicepresidente dell’Europarlamento sarebbe stato fermato con valigie di contanti. Le perquisizioni in casa dell’ex esponente del Pd. Sequestrati 600 mila euro in contanti
Dalla nostra corrispondente
BRUXELLES – Bufera al Parlamento europeo e sgomento per un affare di corruzione legato al Qatar, che sta scuotendo il gruppo socialista. Sono stati fermati ieri mattina dalla polizia belga l’ex eurodeputato del Pd Antonio Panzeri, poi passato ad Articolo Uno, il suo assistente nella passata legislatura Francesco Giorgi, Luca Visentini che è da poco stato eletto segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc) e Niccolò Figà-Talamanca direttore della Ong No Peace Without Justice che opera a Bruxelles. La notizia è stata anticipata dai giornali belgi Le Soir e Knack, che in serata hanno allungato la lista dei fermati aggiungendo Eva Kaili, compagna di Giorgi, socialista greca e una dei quattordici vicepresidenti del Parlamento europeo.
Un eurodeputato per essere fermato senza prima ottenere l’autorizzazione del Parlamento Ue per la sospensione della sua immunità deve essere colto in flagranza di reato, l’abitazione di Kaili è stata perquisita come i suoi uffici al Parlamento Ue. Secondo il quotidiano belga L’Echo a casa di Kaili sarebbero state trovate borse piene di contanti e sarebbe stato fermato anche il padre della vicepresidente. L’ammontare dei soldi non è stato ancora quantificato.
In un comunicato stampa la procura federale belga ha spiegato che la polizia giudiziaria ha condotto 16 perquisizioni in 14 indirizzi in diversi quartieri di Bruxelles nell’ambito di un’indagine di ampio respiro su una presunta organizzazione criminale, casi di corruzione e riciclaggio di denaro.«Da diversi mesi gli inquirenti della polizia giudiziaria sospettano che uno Stato del Golfo abbia cercato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo», spiega il comunicato aggiungendo che sono stati sequestrati contanti per 600 mila euro oltre a materiale informatico e telefoni cellulari. I giornali belgi riferiscono che il Paese del Golfo sarebbe il Qatar, dove sono in corso i tanto discussi mondiali di calcio e il contante sarebbe stato sequestrato a casa di Panzeri.
Secondo altre fonti i quattro sono stati fermati per corruzione di funzionari e membri degli organi delle comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione a delinquere. Da alcune intercettazioni sarebbero emersi anche riferimenti a fondi europei destinati al nord Africa. Sono stati perquisiti anche gli uffici al Parlamento europeo degli assistenti dei deputati belgi Marie Arena e Marc Tarabella. Il comunicato della procura belga, che non indica i nomi dei fermati ma solo le date di nascita (1955, 1969, 1971 e 1987) , spiega che «l’operazione ha riguardato in particolare gli assistenti parlamentari» e cita anche un ex eurodeputato che sarebbe appunto Panzeri. Sempre ieri è stato eseguito il MAE, mandato di arresto europeo, nei confronti della moglie di Panzeri Maria Colleoni, che abita a Carlusco (Bergamo) e della figlia Silvia, residente invece nel Milanese. Tra le 16 perquisizioni c’è anche Fight Impunity, la ong fondata nel settembre 2019 da Antonio Panzeri, una volta terminata la sua esperienza al Parlamento Ue, per combattere le violazioni dei diritti umani. Alla ong era legato anche Visentini.
L’ex segretario della Camera del Lavoro di Milano ha comunque sempre mantenuto i legami e una certa influenza soprattutto nella componente più a sinistra del gruppo S&D. Il gruppo dei socialisti è «sconvolto dalle accuse» e fa sapere di avere chiesto «la sospensione dei lavori su eventuali fascicoli e votazioni in plenaria riguardanti gli Stati del Golfo, in particolare la liberalizzazione dei visti e le visite programmate». A Strasburgo, alla Plenaria dello scorso novembre, si è tenuto un dibattito sulla situazione dei diritti umani e dei lavoratori in Qatar dopo le polemiche sul trattamento dei dipendenti stranieri che hanno contribuito alla costruzione degli stadi per il Mondiale e per diversi parlamentari avrebbe potuto essere più severa. La Lega va all’attacco: «Dopo anni di accuse ai rivali, il Pd che deve chiarire immediatamente agli italiani».
10 dicembre 2022 (modifica il 10 dicembre 2022 | 13:10)
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