TRIESTE – In Olanda non c’è mai arrivato, Fiorenzo Sincovich, il sessantanovenne residente a Trieste che non dà sue notizie da giovedì 22 dicembre. A sporgere denuncia di scomparsa presso la questura di Trieste è stata la nipote, Roberta Sincovich, nella mattinata di ieri 24 dicembre. “Fiore”, questo il soprannome con cui gli amici lo chiamano, è in servizio presso il comune di Trieste come nonno paletta. In particolare, il sessantanovenne lavora nei pressi dell’attraversamento pedonale di via Giulia, all’incrocio con via Margherita. Lì ha prestato l’ultima volta servzio mercoledì 21 dicembre. “Giovedì no (il 22 dicembre ndr) perché doveva partire per Hoorn, dove vive suo figlio Emiliano”.
Le autorità olandesi hanno confermato che il Mercedes C180 di colore nero (targato BJ 011 PX) non è mai entrato in territorio nazionale. La famiglia ha avvisato le autorità slovene, austriache e tedesche, oltre a quelle italiane. Fiorenzo è residente in via Brunelleschi, nel rione di San Giovanni a Trieste. Poco dopo le 9 di ieri 24 dicembre i vigili del fuoco, la polizia di Stato e i carabinieri sono intervenuti presso la sua abitazione, allarmati dalla famiglia e dal fatto che Fiorenzo in Olanda non era mai arrivato. I vigil del fuoco sono entrati dal poggiolo. All’interno dell’appartamento la polizia non ha trovato alcun biglietto o indicazioni utili al ritrovamento dell’uomo.
Nato a Buie d’Istria nel giugno del 1953, giunto a Trieste come profugo istriano, Fiorenzo ha un passato come lavoratore nel settore dei trasporti. Fiorenzo aveva divorziato dall’ex moglie Maria Pia molti anni fa. Vive da solo. “Non sappiamo ancora nulla – ha scritto Roberta sul profilo Facebook -, so che è Natale, ma per favore condividete il post, qualcuno può averlo visto o sapere qualcosa. Grazie mille”. Nella mattinata di giovedì 22 dicembre Fiorenzo è stato visto da due persone. La prima è un giovane di nome Alessio Saincich, dipendente di un’officina, a causa di un problema legato al navigatore satellitare; nel secondo caso, invece, si tratta di personale della ditta di serramenti Elledi, di via Brunelleschi 9.
“L’ho sentito l’ultima volta giovedì mattina, erano da poco passate le 8 – così il figlio Emiliano, contattato al telefono da chi scrive -, mi ha detto ‘se vedemo su’ (in dialetto, ci vediamo su, inteso come la città di residenza del figlio ndr). L’ho sentito normale, come sempre. Ho contattato le autorità olandesi, austriache, tedesche e slovene, pensando che magari possa esser andato a fare il pieno di benzina lì, ma niente”. Emiliano vive in Olanda da vent’anni. “Il nostro rapporto è ottimo, apertissimo. Veniva a trovarci per passare le feste qui da noi, poi c’era il compleanno di suo nipote, un modo per passare del tempo assieme”.
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