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Riforma fiscale, tutto ciò che c'è da sapere: novità Irpef, Iva 0 su pane e pasta

Per la prossima settimana è attesa una riforma fiscale attraverso la quale il governo Meloni è pronto a cambiare il volto del fisco italiano. Sulla riforma circolano alcune bozze e qualche indiscrezione che tracciano la strada battuta dal Ministero dell’Economia: si tratterà di un disegno di legge composto da 22 articoli e 5 parti, entro 24 mesi il governo dovrà “revisionare il sistema tributario”. Passiamo la nuova riforma sotto la lente d’ingrandimento.

Rivoluzione Irpef

Una delle principali novità riguarda la “revisione e graduale riduzione” dell’Irpef nella prospettiva di arrivare a un sistema con “aliquota impositiva unica”. Si passerà da 4 a 3 scaglioni Irpef con aliquote più basse per il ceto medio.

Due le possibilità: un sistema con aliquote al 23%, 33% e 43%; un’alternativa più costosa (circa 10 miliardi, secondo indiscrezioni, contro i 6 dell’altra) con il secondo scaglione al 27%. Attualmente le aliquote Irpef prevedono il 23% di tassazione per i redditi più bassi fino a 15 mila euro; poi il 25% per i redditi tra 15 e 28 mila euro; il 35% di tasse dai 28 mila ai 50 mila euro e infine il 43% di tassazione per i redditi superiori ai 50 mila euro.

L’idea del governo è di favorire il ceto medio e la fascia di popolazione con reddito medio-basso: non cambierà, infatti, l’aliquota del 43% per i redditi di fascia alta che non verranno agevolati in alcun modo e continueranno a pagare le stesse tasse di prima. L’Irpef minima al 23% invece, supererà la barriera del reddito dei 15.000 euro salendo fino ai 28.000 euro e determinando un taglio importante delle tasse. Taglio che ci sarà anche per il ceto medio (reddito tra i 28 e i 50.000 euro), ancora da definire.

Novità Iva

Novità previste anche per l’Iva. L’idea del governo è quella di renderla omogena per tutti i beni e i servizi “di maggior rilevanza sociale”. Per alcuni beni come pasta, pane, latte potrebbe essere portata a zero.

Ridotta l’Iva per l’importazione e cessione di opere d’arte. Nel riordino delle tax expenditures è previsto “particolare riguardo” per gli sconti fiscali (detrazioni) che riguardano la composizione del nucleo familiare, la tutela della case, della salute, dell’istruzione, dell’efficienza energetica e della riduzione del rischio sismico.

Lotta all’evasione

Meno tasse uguale meno evasione. L’idea di base del governo Meloni è essenzialmente questa, ma è pronta comunque una stretta all’evasione fiscale con inasprimento di controlli e pene. L’intenzione è quella di stimolare l’adempimento spontaneo dei contribuenti attraverso premi e sanzioni più basse per chi collabora.

Grande novità dal punto di vista tecnologico con l’I.A. utilizzata per la lotta all’evasione: l’intelligenza artificiale contribuirà per l’analisi del rischio incrociando dati e segnalando eventuali possibili anomalie che faranno scattare i controlli in modo più preciso.

Cambiamenti anche nel sistema dei giochi nel quale resta il regime delle concessioni ma al fine di tutelare i soggetti più vulnerabili arriverà una stretta sulle giocate e le vincite e il divieto alle scommesse sulle gare sportive dilettantistiche di under18.

Apprezzamento più o meno unanime dalle associazioni di categoria con Confcommercio, Confartigianato, Cna, Confedilizia e commercialisti che dichiarano come tale riforma vada “nella direzione giusta“.

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