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Pier Silvio Berlusconi cambia registro a Mediaset anche in Italia – TvZoom

Svolta Mediaset Giù i costi, più estero il piano di Pier Silvio

L’Economia del Corriere della Sera, di Maria Elena Zanini, pag. 18

Troppa volgarità, troppe parolacce, poco rispetto per il pubblico. Che qualcosa non sia andato bene al Grande Fratello di quest’anno se ne sono accorti, a Cologno, più che dagli ascolti dal malumore, questa volta palpabile di Pier Silvio Berlusconi. Con una differenza, l’amministratore delegato di Mediaset sembra quasi aver voluto scegliere di dare un segnale all’azienda. Poco è trapelato sui giornali, ma quel poco non è stato smentito: la bacchettata ai responsabili del palinsesto per la deriva presa dal reality, almeno nei corridoi di Cologno Monzese, non è passata inosservata. Come non è passata inosservato il fatto che il gran capo di tutto il prodotto televisivo italiano di Mediaset, Alessandro Salem, sia stato inviato in Spagna per sostituire Paolo Vasile che per trent’anni aveva guidato quella che un tempo era Telecinco, diventata poi Mediaset. Ma quello che forse è sfuggito ai più è che a capo del prodotto Italia non è stato nominato nessuno. Quasi a dire che non ce ne fosse bisogno, che di capo ne basta uno. Un cambio di passo che probabilmente avrà creato più di un malcontento nei palazzi di vetro di Cologno con ogni piano e settore abituati a fare come repubbliche federate ma molto indipendenti.

La sterzata
Del resto non poteva che essere così. Che la tv in generale sia sotto assedio non è un mistero. I giganti digitali dopo aver assaltato il mondo dell’informazione (pubblicitariamente parlando) si sono fatti sotto anche al boccone più appetibile: quello dei video. La pandemia e il susseguirsi di crisi hanno fatto il resto. La sterzata a Cologno era in qualche modo attesa. E la quota di mercato della pubblicità televisiva, arrivata ormai al 56% lo scorso anno, conferma le mire di Pier Silvio Berlusconi. Ovviamente passando per i prodotti. A cominciare da quelli di Maria De Filippi e dei suoi «C’è posta per te» e «Amici». E veder spuntare l’amministratore delegato di Mediaset ai funerali di Maurizio Costanzo a Roma, in quella Roma dove non si vedeva da anni, è stata la prova di quanto conti De Filippi nell’ecosistema Mediaset. Già si annunciano a seguire le altre corazzate del sabato sera e non solo, da Gerry Scotti allo stesso Grande Fratello, dalla fiction finalmente rimessa in ordine alla Champions League, Chiambretti e via dicendo. Il tutto seguendo uelmperativo: più palinsesto manti ridotti. Con un’attenzione elegata agli uffici ma che sembra ormai di chiara competenza di quel «ragazzo», oggi cinquantenne, che negli anni Novanta aveva iniziato partecipando alle riunioni dei palinsesti. A quasi un quarto di secolo dal primo incarico di vertice in Mediaset, ora Pier Silvio Berlusconi fa parte della generazione di manager che di quella tv conosce tutto e tutti. Anche perché la strada è stata ed è tutt’altro che in discesa: sono stati gli anni (anche burrascosi) delle acquisizioni, come Endemol, e della difesa dagli attacchi, come quelli di Vivendi. La finanza, i conti, i bilanci, sono diventati elemento quotidiano.
(Continua su L’Economia del Corriere della Sera)

(Nella foto Pier Silvio Berlusconi)

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