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Olimpiadi, il sindaco di Baselga di Piné alla cittadinanza: «Non perderemo questo treno»

il caso

Olimpiadi, il sindaco di Baselga di Piné alla cittadinanza: «Non perderemo questo treno»

Santuari: «Non c’è alcuna decisione definitiva. Eventuali cambiamenti saranno al rialzo». Prosegue la trattativa con Provincia e Coni: se tramontasse l’ipotesi Giochi, potrebbero arrivare sull’altopiano opere importanti per il territorio ed eventi sportivi d’alto livello (nella foto il rendering dello stadio)

BASELGA DI PINE’. La porta per le Olimpiadi invernali del 2026 non si è ancora (del tutto) chiusa per Baselga di Piné. Quella dell’impianto da 60 milioni di euro resta un’ipotesi concreta, ma si starebbero vagliando anche alternative considerate di alto valore aggiunto per il territorio. Il nodo – ormai è chiaro – sta nella copertura dell’Ice Rink. Se si dovesse rinunciare, non si può escludere un cambio in corsa con un corrispettivo sia di tipo sportivo, come altri eventi di alto livello o la creazione a Miola di un centro federale per gli sport del ghiaccio, che di tipo infrastrutturale, con lo stadio che subirebbe comunque sensibili modifiche e migliorie.

Il sindaco Alessandro Santuari a fine anno ha inviato ai residenti un messaggio di speranza: “Abbiamo preso in mano 2 anni fa la situazione Olimpiadi che era disperata, speranze al lumicino. Dopo un duro lavoro, tecnico e politico, oggi abbiamo un progetto e un “sistema” programmato per portarlo a termine, seppure con alcune criticità non trascurabili”, il testo.
“Negli ultimi giorni sono emerse proposte che stiamo valutando razionalmente, come abbiamo sempre fatto, con Provincia e CONI.
Il duro lavoro fatto ci mette nelle condizioni di poter scegliere e la scelta migliore è quella che porta il maggiore sviluppo del nostro territorio, capitalizzando quanto fatto fino ad ora e nel rispetto delle attese della nostra Comunità e del mondo dello sport.
Abbiamo dato tutto per questo obiettivo, da sempre considerato strategico, e non è nostra intenzione perdere l’ennesimo treno per l’Altopiano. Il 2026 è – e resta – un’occasione da sfruttare al massimo.
Il lavoro fatto non sarà sprecato.
Il bene del nostro territorio è l’unico criterio che guiderà ogni nostra decisione”.

Consultato da giornaletrentino.it, Santuari non scopre le carte: «Non c’è niente di definitivo. Oggi ho incontrato Fugatti e anche nei prossimi giorni proseguirà il confronto con la Provincia – che non ha fatto nessun dietrofront come qualcuno ha sostenuto – e con il Coni, per definire meglio la situazione».

In questo momento il sindaco tiene soprattutto a rasserenare la cittadinanza: «In primo luogo sul fatto che non si ripeterà un’esperienza come il centro acquatico, un treno perso per i milioni di finanziamento sfumati con lo strascico di oltre 2 milioni di costi per cause legali; in secondo luogo che eventuali cambiamenti non possono che essere al rialzo».

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