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Migranti, grande operazione di soccorso nello Ionio: la Guardia costiera chiede aiuto alla Marina per salvare 1000 persone

Cinque motovedette, tre navi e un aereo della Guardia costiera. E adesso anche una nave della Marina militare a dare manforte. Come dovrebbe essere un’operazione di soccorso. E’ l’imponente dispositivo messo in atto nel basso Ionio per soccorrere oltre un migliaio di migranti in arrivo dalle coste della Cirenaica su tre grossi pescherecci a100 miglia a sud est di Roccella Ionica.

I soccorsi sono coordinati dalla Centrale operativa della Guardia costiera di Roma in area di responsabilità Sar italiana. Le operazioni risultano “particolarmente complesse per il numero elevato di persone presenti a bordo delle imbarcazioni alla deriva”, spiegano dalla Guardia costiera che ha previsto anche l’impiego di un aereo Atr 42, di Nave Corsi e di Nave Visalli.

Chiesto anche l’aiuto della Marina Militare che ha subito disposto l’intervento della nave Sirio già presente nell’area per le proprie attivita operative, ad integrazione dei mezzi della Guardia costiera attualmente impegnati sulla scena luogo dell’azione. La nave militare sta procedendo alla massima velocità consentita per fornire l’assistenza richiesta, fa sapere in una nota il Ministero della Difesa. Le condizioni meteo, a causa del forte vento di libeccio, sono in peggioramento.

Dichiarata una ventina di casi Sar

Tutto è cominciato questa mattina intorno alle 9. Cinquecento persone, tra cui molte donne e bambini, sono su un peschereccio in difficoltà – che imbarca acqua – in zona Sar italiana. A dare l’allarme per una nuova emergenza e per un numero così consistente di persone è il centralino dei migranti Alarm phone che è stato contattato da alcune delle persone a bordo. Ma secondo il giornalista di Radio Radicale, Sergio Scandura, che monitora gli interventi nel Mediterraneo, “ci sarebbero tre barconi in arrivo con più di mille persone” . E, in aggiunta,  una ventina i casi di Sar aperti, con l’intervento di numerosi mezzi militari, tra cui la nave Diciotti della Guardia costiera, che stava per raggiungere Lampedusa per il trasferimento sulla terraferma di parte dei circa tremila migranti che affollano l’hotspot (400 i posti disponibili) in condizioni disperate, e che nel tragitto verso l’isola ha soccorso in mare oltre 480 migranti (la grande nave della Guardia costiera è successivamente arrivata all’isola delle Pelagie dove ha preso a bordo 188 persone che erano nella struttura di contrada Imbriacola).

L’allarme di Frontex …

Il peschereccio è stato avvistato dallo stesso aereo di Frontex che aveva individuato il caicco poi naufragato il 26 febbraio a Cutro – dove sono morte 73 persone (ma molti profughi imbarcati a Smirne mancano ancora all’appello e vengono cercati in mare) suscitando dure critiche al governo per il mancato intervento umanitario – che ora ha lanciato un nuovo allarme. E da un elicottero della Us Navy: sarebbe partito dalle coste della Cirenaica e, nell’ultima posizione conosciuta, intorno alle 9 di questa mattina, sta procedendo verso le coste orientali della Sicilia in direzione di Siracusa. Alarm phone pubblica anche la mappa della zona in cui si trova il peschereccio e ha chiesto alle autorità marittime italiane di scendere in campo.

… rilanciato da Mediterranea

A chiedere l’immediato intervento delle autorità in mattinata è stato anche il capo missione di Mediterranea, Luca Casarini: “Mrcc Roma ha tutte le informazioni da diverse ore – dice -. A scanso di equivoci, questa è una situazione di distress. Chiediamo che, per favore, inviino i mezzi aerei e navali della Guardia costiera, che aprano un evento Sar. Non serve un’operazione di polizia. E’ un peschereccio strapieno di profughi – aggiunge Casarini – in fuga e che chiedono aiuto. Ci sono decine di donne e bambini. E da bordo segnalano ad Alarm phone che stanno già imbarcando acqua. Non c’è un minuto da perdere”

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