Convertire l’intera area dell’ex Scalo merci di Verona Sud in un parco pubblico significa restituire alla città una parte del verde che manca. La percentuale di verde pubblico sulla superficie comunale è pari al 4,1% (Milano, per es., è al 12,4%). Fonti locali attestano che il deficit di aree verdi supera i 2 milioni di mq.
Nell’area di Verona Sud, quarta e quinta Circoscrizione, popolata da circa 60.000 abitanti, il deficit di verde si attesta a circa 800.000 mq. In base al rapporto annuale 2022 di Lega Ambiente riguardante l’Ecosistema Urbano, Verona è precipitata all’83° posto della classifica nazionale (su 107 capoluoghi di provincia). Era 69esima nel 2021 e 67esima nel 2019!!
L’inquinamento dell’aria è cronicamente oltre i limiti guardia e la situazione sanitaria è disastrosa. I dati indicano che Verona supera da circa vent’anni (!) i “valori limite” di inquinamento dell’aria sanciti dalla Legge. Secondo la legge italiana ed europea, per prevenire danni alla salute, il “valore limite” di concentrazione di PM10 (40 μg/m) non dovrebbe superare 35 volte in un anno. Simili dati valgono per le letali polveri PM2.5, con una media di concentrazione annuale ben oltre i limiti guardia fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).4 Rientrare nei parametri di legge e dell’OMS significherebbe limitare le malattie e le morti premature.
Poiché Verona si trova in un’area geografica (la pianura padana) tra le più inquinate d’Europa e del mondo, non fare niente (o fare ‘ben altro’) non è un’opzione. Otto anni fa, nel 2014, il Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 20, l’autorità che vigila sul diritto alla salute dei Veronesi, asseriva che “la realizzazione di un grande Parco Urbano cittadino rimane una priorità per Verona”.
Visto il progressivo deterioramento del quadro ambientale e sanitario dal 2014 ad oggi, un “grande Parco Urbano” non è più solo una priorità: è diventata una necessità vitale. Ignorare la precisa raccomandazione dell’autorità sanitaria locale pone chi amministra in condizione di inadempienza rispetto agli obblighi statutari.
Un vero grande parco può cambiare la città. Le grandi aree verdi nobilitano le città che le ospitano, connettono quartieri e promuovono la crescita affettiva degli abitanti nei riguardi del proprio territorio. I grandi parchi sono la dimostrazione che i cittadini hanno la lungimiranza e la cultura per poter elevare e proiettare la propria città oltre le contingenze economiche e le mode del momento.
Il Comune deve poter decidere a chi affidare la riqualificazione del proprio territorio. Il Financial Times del 22 0ttobre 2022 informa che membri del gruppo austriaco “Signa Group”, uno dei maggiori investitori immobiliari di lusso in Europa e vincitore del bando emesso da RFI per la riqualificazione dell’ex Scalo merci a Verona, è sotto indagine in Austria con gravi accuse di corruzione.
L’interesse pubblico deve prevalere oggi come nel 1987. Nel 1987, la decisione del Comune di Verona e del Consorzio ZAI di donare gratuitamente alle allora Ferrovie dello Stato una vasta area di territorio comunale e di attrezzarla, era ben motivata dal fondamentale interesse pubblico nel rendere quell’area, oggi detta del quadrante Europa, il volano per lo sviluppo del commercio e dell’economia.
Nel 2022, la decisione di Ferrovie dello Stato, Regione Veneto, e del Comune di Verona di trasformare l’intera area dell’ex scalo ferroviario in un grande parco urbano, sarebbe motivata da un diverso ma non meno fondamentale interesse pubblico, quello di misure fattive ed urgenti per contrastare il degrado ambientale e sanitario in cui versa la nostra città e che di fatto accorcia l’aspettativa e rovina la qualità di vita di tutti i cittadini Veronesi.
Il Comitato di Verona Sud
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