Tutta l’Italia in questi giorni pensa al destino di Silvio Berlusconi. Anche la sinistra, la fazione da lui tanto combattuta negli anni, ha manifestato preoccupazione per la sua salute. Il Cavaliere è un uomo politico che, evidentemente, negli anni, con le sue capacità e il suo carisma, ha fatto colpo su tutti, proprio come lui stesso recentemente aveva ammesso in un video su Tik Tok, colpendo una mosca: “Guardi, ho colpito ancora: un brutto insetto che mi girava in fronte. Come vede sono ancora in gamba”.
E probabilmente è proprio questo quello che ha colpito di più di quest’uomo negli anni: la sua capacità di avere sempre la battuta pronta anche in situazioni critiche. Riuscire a mettersi in discussione, sdrammatizzare e ironizzare su se stesso è una qualità tipica di Silvio Berlusconi. Un esempio tra tanti è quando qualcuno gli disse di andare a casa e lui rispose: “Continuano a dire Berlusconi a casa, creandomi un certo disagio, perché disponendo di 20 case non saprei in quale andare”.
Nel 1994 Giorgio Gaber cantava: “Ma cos’è la destra? Cos’è la sinistra?” e proprio quell’anno Silvio Berlusconi, imprenditore milanese, che sapeva benissimo cosa fossero la sinistra e la destra, creò il suo Partito Politico, Forza Italia, dichiaratamente e fieramente di centro-destra. Il 26 gennaio del 1994 fece trasmettere a tutte le televisioni il suo celebre discorso preregistrato nel quale affermava di scendere in campo: “L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato da mio padre e dalla vita, il mio mestiere d’imprenditore. Qui ho anche appreso la passione per la libertà. Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica, perché non voglio vivere in un Paese illiberale governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo, a un passato politicamente ed economicamente fallimentare.”.
In vista delle elezioni del 1994, Berlusconi parlava della sinistra in questi termini: “L’alleanza elettorale delle sinistre è costruita intorno al vecchio partito comunista. Coloro che si dicono progressisti sono i comunisti di sempre allevati nel culto dello Stato e nel disprezzo della libertà. Vogliono risolvere ogni problema con gli stessi metodi che hanno portato i Paesi dell’Est alla miseria e all’asservimento. Possono portare l’Italia al disastro economico e ad un regime senza democrazia e senza libertà.”
E poi ancora: “La legge elettorale non consente compromessi, bisogna scegliere tra le sinistre comuniste, e Forza Italia. L’Italia ha bisogno di ricominciare a produrre lavoro e ricchezza. Siamo stati capaci di farlo dopo la Seconda guerra mondiale, con il grande miracolo economico degli anni ’50 e ’60. Possiamo farcela anche questa volta. Scegliete l’Italia che lavora contro l’Italia che chiacchiera, l’Italia che produce contro l’Italia che spreca, l’Italia che risparmia contro l’Italia che ruba, l’Italia della gente contro l’Italia dei vecchi partiti. Dateci fiducia, fateci provare, non ve ne pentirete, non vi deluderemo. Forza Italia.”
Una vera lotta, quella di Berlusconi, contro la sinistra: si è notato durante i suoi comizi politici e durante i dibattiti che lo rendevano protagonista in alcuni programmi televisivi, nonché in Parlamento. Nel 2005 infatti, proprio in Parlamento, Berlusconi perse la pazienza nei confronti di alcuni esponenti di sinistra che continuavano a mostrare sentimenti pessimisti e disfattisti: “Se voi andate in televisione tutte le sere e dite che l’Italia è un Paese che va alla malora, gli italiani finiscono per considerare che è così. Tecnicamente si chiamano, queste vostre profezie, self fulfilling prophecy, profezie che finiscono con l’avverarsi per davvero e quindi io, nella mia vita, non priva di successi, non ho mai visto nessuno arrivare a dei buoni risultati partendo da una posizione di pessimismo. E allora smettetela una buona volta di fare i disfattisti.”
Sui social è andato virale il video nel quale, con grande ironia, Berlusconi durante un comizio si arrabbiò con un gruppetto di contestatori, sottolineando ancora di più la differenza tra la destra e la sinistra: “Abbiamo anche la contestazione, evviva! Così almeno tutti voi potete capire la differenza fondamentale che c’è tra noi, e loro. Noi non andremmo mai, mai, e mai siamo andati a disturbare l’incontro tra qualcuno dei loro capi, dei loro leader, e i loro elettori, perché noi siamo uomini e donne democratici e di libertà. Si sono messi a strumentalizzare la paura, la speranza, il dolore, i morti, vergogna! Non avete dignità, non sapete cos’è la nobiltà d’animo, non sapete cos’è la democrazia, non sapete cos’è la libertà. Siete ancora ed oggi come sempre dei poveri comunisti!”.
Non ha perso l’occasione di rimarcare la differenza tra sinistra e destra nemmeno quando durante la trasmissione sulla Rai con Lucia Annunziata non riusciva a rispondere alle domande perché interrotto continuamente. “Lei non può dire a me quello che faccio, io non decido per Lei e Lei non decide per me, allora…”. E ancora: “Io posso dire quello che voglio e Lei non mi può negare di dire quello che voglio. Questo vede dimostra perché lei è di sinistra. Lei pensa di decidere anche per gli altri, mentre io sono un liberale, e decido solo per me stesso”. Per finire con: “Va bene, arrivederci Signora, se Lei non mi fa parlare io la saluto, complimenti! Lei ha illustrato bene come si comporta una persona che ha pregiudizi e che sta a sinistra”. Dopo di che si alzò e se ne andò dallo studio.
Tutti ora però si augurano che Silvio non abbandoni lo studio, che resti ancora un po’ per regalarci qualche pillola di saggezza e strapparci qualche sorriso. Forza Silvio!
Melissa Toti Buratti