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Il Natale ci ha ricordato che Dio è venuto ad abitare il nostro tempo – Giornale di Verona, cultura, ambiente, turismo, politica, fotografia

«Ti benedica il Signore e ti custodisca. Faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia… e ti conceda pace» (Numeri 6,22-27).
È l’invito che Dio fa a Mosé e ad Aronne: “Benedite i vostri figli”.
In questi giorni ci scambiamo tutti gli auguri. Anche Dio oggi ci fa i suoi auguri. Ce li fa donandoci la sua benedizione. E ci invita a trasformare i nostri auguri in benedizioni.

Che cosa vuol dire “bene-dire”? Vuol dire “desiderare il bene” di una persona. Vuol dire “prendersi cura” della vita dell’altro.
Ci sono tanti modi di benedire. Posso benedire anche solo con uno sguardo. Posso benedire con un piccolo gesto di tenerezza e di gentilezza. Anche una semplice stretta di mano, se è fatta con il cuore può diventare una benedizione.

L’inizio di un nuovo anno è sempre una giornata speciale. Ogni inizio porta con sé sogni, desideri, speranza.
Gli auguri che ci scambiamo esprimono il nostro desiderio profondo che il nuovo anno sia migliore di quello passato. All’inizio di un nuovo anno ci viene spontanea una domanda: ma che cosa è il tempo?

I filosofi hanno cercato di rispondere ma nessuno ha trovato una definizione esauriente.
Per i giovani il tempo non passa mai. Per gli adulti e gli anziani il tempo corre troppo in fretta.
L’esperienza ci dice che molte cose della vita non dipendono da noi. Tuttavia c’è una cosa di cui noi siamo direttamente responsabili: il modo di affrontare il tempo, la vita, le vicende di tutti i giorni.
Non potremo mai fermare il tempo. Ma possiamo viverlo.

«E il Verbo si è fatto carne. E venne ad abitare in mezzo a noi»
Il Natale ci ha ricordato che il Dio della Bibbia è il Dio che è venuto ad “abitare il tempo”, a “piantare la sua tenda tra di noi”.
Nei Vangeli il “tempo” ha un doppio significato: quello di “krònos” che indica il tempo che scorre, che passa e va; e quello invece di “kairòs” che significa il tempo prezioso da abitare, da vivere intensamente. È il tempo che non si basa sulla lunghezza degli anni, ma sulla intensità e sulla bellezza della vita. È il tempo dello Spirito, della speranza, della pace.

Forse all’inizio di un nuovo anno il primo grande regalo che tutti dovremmo imparare a farci è quello di riappropriarci della nostra vita, del nostro tempo, della nostra umanità.
Tutti ci fanno tante promesse. Spesso anche noi ci siamo illusi. Non lasciamoci imbrogliare. Non rinunciamo mai a pensare con la nostra testa.
Oggi siamo tutti invitati ad imparare a benedirci ogni giorno reciprocamente. Gli auguri che ci scambiamo siano l’impegno che ci prendiamo ad imparare ad aiutarci a riscoprire le radici del nostro passato, a sognare e a costruire il nostro futuro, ma soprattutto aiutarci a vivere sempre più profondamente il nostro presente.

Don Roberto Vinco
Domenica 1 gennaio 2023

Il vero miracolo non è saper volare
ma renderti conto che tutto è un miracolo
Le persone considerano un miracolo
camminare sull’acqua o per aria.
Credo che il vero miracolo è camminare sulla terra.
Il cielo azzurro, nuvole bianche, foglie verdi,
gli occhi curiosi di un bambino, i nostri occhi, il nostro respiro.
Tutto è un miracolo!
Thich Nhat Hanh, monaco buddhista vietnamita

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