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Il Giappone dei templi delle metropoli accese e delle terme purificanti

di di Roberta Scorranese

Un viaggio che toccher gli estremi di questo Paese ancora oggi cos affascinante e misterioso, tra gli antichi templi buddisti e i modernissimi quartieri delle metropoli

Un indizio viene dai libri: in Italia tra il 2020 e il 2022 sono stati pubblicati 120 tra romanzi e saggi giapponesi, contro i soli 25 usciti dal 1960 al 1970. Questa corsa editoriale rivela un crescente interesse per il Giappone, confermato anche da mostre (al Pac di Milano ce n’ una in corso, molto interessante) e dal successo, nel nostro Paese, di scrittrici adottate da Tokyo come Laura Imai Messina.
Pi difficile chiarire il perch di questa fascinazione. Il culto dell’essenziale, il potere della forma, la seduzione della lingua non basta a spiegare una cultura complessa come quella giapponese, che, come sosteneva Fosco Maraini, va assimilata per accumulo: leggendo, scoprendo, ascoltando, sentendo. E il Viaggio del Corriere in Giappone dall’11 al 22 maggio, vuole essere un’esplorazione alle radici di quest’attrazione quasi magica. A sedurci saranno forse le contraddizioni di Tokyo, avveniristica eppure cos perfettamente definita dalla sua architettura tradizionale? Quasi 14 milioni di abitanti (esclusa la Grande area), si fa attraversare con naturalezza e si va dal celebre mercato del pesce ai templi buddhisti e scintoisti. Con noi ci saranno, come di consueto, ospiti vari, dai rappresentanti istituzionali fino a scrittori e storici.
Ma poi si arriva a Kyoto, una bellezza a tratti abbagliante, le case antiche e il Padiglione d’Oro, tempio che negli anni Cinquanta venne bruciato in parte da un monaco, in un episodio raccontato anche dallo scrittore Yukio Mishima. E allora ci si chiede: il fascino del Giappone risiede piuttosto nella eco del suo passato, nelle migliaia di storie raccontate dalla letteratura e dall’arte? Un Paese, questo, che rimasto isolato per due secoli, dalla met del XVII secolo (Sakoku o politica di autarchia) ma quando, sul finire dell’Ottocento, le sue stampe arrivarono in Europa, ebbero la forza di cambiare la storia dell’arte mondiale, influenzando artisti come Van Gogh.
Dopo aver visitato Kamakura, citt ricca di templi e giardini, e Hakone — dormiremo in un ryokan, la locanda tradizionale giapponese con il pavimento in tatami e proveremo l’onsen, il tipico bagno termale giapponese — andremo anche a Nara, prima capitale del Giappone e incrocio molto importante per la diffusione del buddhismo. Vedremo, per esempio, il maestoso tempio di Todai-ji, con il grande Padiglione che accoglie la gigantesca statua in bronzo del Buddha cosmico.
E poi ancora Ikaruga, quindi la spettacolare foresta di bamb, a nord del quartiere Nishikyo a Kyoto. Himeji e il suo castello e poi Osaka. Certo, ci saranno le cerimonie del t, momenti dedicati alla tradizione culinaria, incontri con esperti.
Ma su tutto persister la domanda: perch amiamo cos tanto questo Paese? La risposta verr da sola. Come un’illuminazione.

Nella foto in alto, una donna vestita con abiti tradizionali cammina in una delle strutture antiche del Giappone

7 febbraio 2023 (modifica il 7 febbraio 2023 | 16:36)

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