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Faccio cose, vedo gente: tu ce l’hai il numerologo?

Vellutata di zucca e mandorla armellina con panettone salato alle olive. Però come drink hanno scelto i classici, dal Negroni al Gin tonic. Alla festa milanese per i dieci anni di Sky Arte non sarei mancata per nulla al mondo.

Con i padroni di casa Roberto Pisoni e Dino Vannini di serate ne abbiamo inanellate un po’, da Miami a Pescasseroli, di sicuro tante da sapere che il menù della serata, mandorla armellina compresa, lo ha scelto Vannini.

Tanti erano gli ospiti, tra cui gli artisti Giovanni Ozzola e Valerio Berruti, e poi c’era Sissi, diventata mito per me dopo la scultura di Margherita Haak davanti all’Università Statale di Milano, che lei, quando la nomina, chiama solo Margherita, come fosse un’amica e per giunta ancora viva. Mi tornano in mente le sue parole la mattina dopo, mentre vado a piedi alla Stazione Centrale.

Erano riferite al compagno architetto che lavora a Londra e che mal tollera il rapporto a distanza: «Quando mi accorgo dei suoi silenzi non lo lascio in pace, insisto, sono come il contadino quando alza le zolle di terra per farle respirare, elevarsi, muoversi per ricrearsi nuovamente».

Siamo tutti la zolla di terra di qualcuno penso sul treno per Roma, seduta di fianco alla salvatrice del mondo che parla ininterrottamente al telefono. Io temo di essere la sua.

Sto andando lì per la premiere all’Auditorium della Conciliazione La vita bugiarda degli adulti, serie di Netflix tratta dal libro di Elena Ferrante. Valeria Golino interpreta la zia Giovanna. «Stavolta mi hanno fatto fare la zia, la prossima farò la nonna», mi dice entrando. All’uscita, dopo la festa, siamo rimasti in pochi. Ci sono ancora i due protagonisti Giordana Marengo e Alessandro Preziosi.

Tra i ritardatari noto Paride Vitale con “la fata ignorante” Lilith Primavera, il fotografo Leandro Emede, le scrittrici Annalena Benini e Ilaria Macchia – ma bevevano acqua, quindi non vale – e Vincenzo Mammola di Netflix, che prima di entrare mi ha donato il Sacro Graal di ogni evento: il suo pass All Access Areas.

A Roma

Quando m’invita a pranzo l’amica Antonella Madeo, esperta di comunicazione politica, è come trovarsi al Transatlantico.

Un paio di mesi fa, al ristorante Maxela, in via delle Coppelle, si sono salutati cordialmente Alessandro Di Battista del M5s con Edoardo Rixi della Lega e Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia. Smontando così la mia idea dei nemici alla Mezzogiorno di fuoco.

«Stavolta non troveremo nessuno, hanno la finanziaria», mi ha avvertito lei, dandomi appuntamento all’Enoteca Spiriti. Ho mangiato una carbonara e intravisto i deputato Pd Piero De Luca, figlio di Vincenzo, e Alberto Losacco.

Più qualche portavoce qua e là. Il livello di attenzione massima però l’ho raggiunta fuori, quando la guardia, buttando un occhio al mio tesserino da giornalista professionista, ci ha fatto entrare nell’area transennata di Palazzo Chigi.

A Milano se non conosci i pierre, non entri neppure se il tesserino ce l’hai d’oro. Intanto, mentre percorriamo via della Scrofa, il mio occhio vola dall’altro lato del marciapiede: noto una donna che indossa un cappotto bianco come lo vorrei io. Bramo anche i suoi mocassini.

È accompagnata da due amici uno dei quali, bell’uomo. Madeo si ferma, ci salutiamo. La proprietaria del cappotto è Arianna Meloni il bello è Marco Mezzaroma. Il mio giro turistico può concludersi qui.

Numerologo

Se non avete un numerologo nella vostra vita, correte ai ripari. Io ne ho uno, si chiama Federico Raffo e stasera sono sua, come ha scritto nel messaggio. Arriviamo a San Lorenzo, allo Sono House. Anche qui, come a Miami, c’è la piscina, però in terrazza.

È riscaldata e l’unico a fare il bagno alle otto di sera è il personal trainer Nick Mariani, che per le iscrizioni in palestra funziona meglio di uno spot su Rai Uno in prima serata.

Sono al primo Picante a base di tequila e ci raggiunge il giornalista Giuseppe Fantasia, anche lui di casa qui. Salutiamo Luigi Coldagelli, portavoce del sindaco Gualtieri a Daniele Illiano, ideatore del brand Ventidue e inutile che vi dica che ha chiesto subito una consulenza al numerologo.

Intanto, Lavinia Fuksas, che doveva essere qui un’ora fa, ci chiama dal bagno di casa dei suoi dove è in corso una cena privatissima e dice che sta per raggiungerci.

Sono già al terzo Picante e per una volta il mio grillo parlante mi indica l’App del taxi, che sarà qui in tre minuti. Una visione per chi arriva da Milano, l’ultima ebbrezza che voglio provare prima di andare a dormire.

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