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Dall’Ucraina a Taiwan, i limiti delle strategie di guerra asimmetrica – Giuseppe Morabito

Dopo quasi un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, molti esperti Usa sostengono che anche la Repubblica di Cina-Taiwan dovrebbe confermare la sua “strategia del porcospino” (usata, osservano, con efficacia dall’Ucraina) e concentrarsi sulla “guerra asimmetrica”. Tale pensiero è basato sulla considerazione che Taiwan ha certamente un potere convenzionale (non nucleare) notevolmente inferiore al potenziale aggressore, la Cina Popolare.

È evidente che la natura dei conflitti contemporanei è mutata rispetto ai conflitti tradizionali territoriali tra Stati con disparità di mezzi e con scopi, a volte, diversi dalla sola conquista di territori. La guerra asimmetrica è un conflitto non dichiarato, con notevole disparità di risorse militari o finanziarie e nello status dei due contendenti. In alcuni casi, il contendente militarmente ed economicamente meno forte deve difendersi da un avversario, o cercare di offenderlo partendo da una situazione di svantaggio.

Gli analisti americani, il Dipartimento della Difesa, la Casa Bianca e persino alcuni membri del Congresso sono convergenti su tale teoria e questo ha molto valore se si considera che gli Stati Uniti sono i principali contributori di Kiev.

Davide vs Golia

La guerra russo-ucraina, purtroppo, rimane un “work in progress”. All’inizio, l’opinione pubblica, i politici e i media si erano innamorati dei “Davide” ucraini che abbattevano i carri armati russi “Golia” con la proverbiale pietra o il giavellotto (i missili controcarro). Questi gruppi di pensiero ritenevano che i missili controcarro e alcuni missili antinave e antiaereo avrebbero posto fine all’invasione russa. Molti esperti militari si sono subito espressi in modo meno entusiastico e positivo.

Purtroppo, la realtà dimostra che l’esercito russo continua ad avanzare utilizzando artiglieria, missili, droni, aerei e, in ultimo occupando aree con la sua fanteria.

L’uso dei carri armati

In merito ai carri armati, all’inizio della guerra, i russi ne avevano circa 3.000 “principali” (MBT) e gli ucraini ne avevano circa 1.000, secondo il rapporto annuale di un istituto americano. Al 24 gennaio, la Russia ne ha persi circa 1.650 (totale distrutto circa 970, principalmente T-72 e T-80 e, almeno, 44 ​​MBT T-90 avanzati, inclusi 10 degli ultimi T-90M) , 75 carri armati danneggiati, 60 abbandonati e 545 catturati.

Dei 1.000 carri armati che aveva all’inizio della guerra, l’Ucraina ne ha persi 450 (principalmente T-64 e T-72), 267 distrutti, 24 danneggiati, 16 abbandonati e 143 catturati. In effetti, Kiev ha perso circa la metà del suo organico, ma ha guadagnato 545 carri armati russi catturati che sono per fortuna degli ucraini più moderni e tecnologici dei suoi.

Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Macedonia del Nord e Paesi Bassi hanno fornito almeno 450 carri armati di progettazione sovietica, principalmente T-72. Pertanto, l’Ucraina ha aumentato il suo organico/disponibilità del 50 per cento (del suo totale iniziale di 1.000) durante i mesi successivi all’aggressione.

Leopard 2 e Abrams

E al momento sembra che i seguenti nove Paesi hanno accettato di inviare, a breve, all’Ucraina tra 73 e 175 carri armati da combattimento di nuova generazione o modernamente armati:

• Regno Unito: 14 Challenger 2

• Stati Uniti: 31 M1A1 Abrams

• Germania: 14 Leopard 2 (e altri 14)

• Polonia: 14 Leopard 2

• Spagna: fino a 53 Leopard 2

• Norvegia: 8 Leopard 2

• Paesi Bassi: 18 Leopard 2

• Finlandia: 5 Leopard 2

• Portogallo: 4 Leopard 2

Guerra simmetrica

In estrema sintesi, gli ucraini affermano che i loro sostenitori hanno promesso a fine gennaio un totale di oltre 100 carri armati. Si può facilmente osservare che se non è guerra simmetrica questa, cosa lo è? Gli ucraini stanno combattendo in modo simmetrico e chiedono supporto in tal senso.

I ponti mobili

Oltre a 31 M1A1 Abrams, il governo degli Stati Uniti si è anche impegnato a inviare otto veicoli corazzati di recupero (ARV) M88, che verranno utilizzati nel caso in cui gli Abrams rimangano bloccati nei terreni di combattimento molto difficili da superare dato il loro notevole tonnellaggio.

Manca comunque un elemento dalla lista dei desideri post-natalizi dell’Ucraina e cioè il sistema di ponte d’assalto (M1074), noti anche come carri gitta-ponte. Carri armati e altri mezzi corazzati pesanti necessitano di questi sistemi di ponti mobili in aree in cui i ponti stradali sono stati danneggiati e per attraversare ponti esistenti che non possono sostenerne il peso: l’Abrams, ad esempio, pesa più di 60 tonnellate.

L’Ucraina, Paese ricchissimo di corsi d’acqua, era un componente del Patto di Varsavia e a scopo difensivo tutti i ponti costruiti nel periodo sovietico hanno una “classe” specifica per sostenere il passaggio di carri “sovietici” e non i più pesanti carri dei Paesi Nato.

In particolare, c’è bisogno dei carri gitta-ponte per attraversare ostacoli d’acqua troppo profondi o per aggirare fossati anticarro. L’esercito degli Stati Uniti utilizza i ponti M1074 per sostenere il peso dell’Abrams. In un Paese come l’Ucraina fitto anche di importanti di corsi d’acqua, “senza carri gitta-ponte idonei con i carri armati di ultima generazione che sono molto pesanti, non si va da nessuna parte”!

Ad esempio, la Polonia ha inviato più di 260 carri armati T-72 (passano sui ponti di concezione sovietica) in Ucraina all’inizio della guerra e ha chiesto agli Stati Uniti un cambio uno ad uno con gli Abrams. La Polonia, però, ha “ordinato” il pacchetto completo: carri armati, veicoli per il recupero e sistemi carro gitta-ponte.

I carri Abrams a Taiwan

L’esercito di Taiwan avrebbe un totale di 565 MBT: 200 carri armati M60A3, 100 M48A5 e 265 M48H Brave Tiger. E anche circa 100 carri armati leggeri M41A3/D Walker Bulldog.

Nel 2019, il governo degli Stati Uniti ha approvato la vendita di 108 MBT Abrams M1A2T a Taiwan, nonché 14 ARV M88A2 e armi, munizioni ed equipaggiamento militare associati. Secondo organi di stampa, dei 108 carri armati M1A2T Abrams acquistati, 38 sono “programmati per arrivare a Taiwan entro il 2024, seguiti da 42 nel 2025 e 28 nel 2026″. Gli Abrams stanno sostituendo alcuni carri armati molto vecchi, come i carri armati M41, M48 e M60, alcuni dei quali hanno più di 50 anni.

Molti analisti hanno respinto l’utilità del carro armato M1A2 Abrams per Taiwan perché non si adatta alla “guerra asimmetrica” ​​o alla “strategia del porcospino” o al “concetto di difesa globale”. Ma, se e quando l’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) tenterà di invadere Taiwan, il carro armato Abrams sarà una delle possibili armi che potrebbe fermare l’aggressione di Pechino all’isola, soprattutto se gli Stati Uniti impiegheranno un po’ di tempo per agire a sostegno di Taipei.

Chi ha visitato Taiwan sa che l’isola è ricca di corsi d’acqua, ponti e passaggi obbligati che renderebbero difficile l’avanzare dei carri dell’aggressore, soprattutto se contrastato da carri moderni che, anche se in numero minore, siano impiegati efficacemente da chi si difende e conosce il terreno su cui farlo.

Il rischio nucleare

Nel mondo Israele e India sono oggi certamente più sicuri di quei Paesi in cui gli Stati Uniti si sono opposti allo sviluppo di armi nucleari, come la Repubblica di Cina-Taiwan.

Anche i politici giapponesi e sudcoreani al momento considerano più apertamente dell’opzione nucleare a causa dei comportamenti militari aggressivi di Pechino e del dittatore della Corea del Nord. Secondo alcuni analisti, l’arma nucleare sbilancia il concetto di guerra simmetrica, oppure lo esalta se entrambi i contendenti la posseggono. Una riflessione in tal senso dopo l’aggressione di Mosca a Kiev è obbligatoria.

Il Memorandum di Budapest

Probabilmente, l’accordo che suona più “ironico” della guerra russo-ucraina è il Memorandum di Budapest del 1994. Fino al 1994, l’Ucraina aveva 3.000 testate nucleari, la Bielorussia 81 e il Kazakistan 1.4000. Russia, Regno Unito e Stati Uniti hanno convinto questi Paesi ad aderire al Trattato di non proliferazione e rimuovere le loro armi nucleari, “rimandandole” in buona parte in Russia.

Secondo il Memorandum di Budapest, Russia, Stati Uniti e Regno Unito hanno concordato quanto segue: rispettare l’indipendenza e la sovranità e i confini esistenti dell’Ucraina; riaffermare il loro obbligo di astenersi dalla minaccia o dall’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica dell’Ucraina; garantire che nessuna delle loro armi sarà mai usata contro l’Ucraina.

La Russia non ha rispettato quanto concordato quando ha invaso la Crimea.

La dichiarazione Ucraina-Cina

La ciliegina sulla torta è che Pechino o, se vogliamo, il Partito Comunista Cinese (PCC) aveva firmato diversi accordi con l’Ucraina, tra cui una “Dichiarazione congiunta di Ucraina e Cina Popolare per approfondire ulteriormente il partenariato strategico 2014-2018” del 2013, poco prima dell’invasione russa del 2014.

La dichiarazione afferma che “sulla base della Dichiarazione del governo della Repubblica Popolare Cinese del 4 dicembre 1994, sulla fornitura di garanzie di sicurezza all’Ucraina, si impegnava a non utilizzare in nessuna condizione armi nucleari e non minacciare di usarle contro l’Ucraina come Stato privo di armi nucleari, nonché nelle condizioni, se l’Ucraina diventasse vittima di un’aggressione con l’uso delle sue armi nucleari o la minaccia di tale aggressione, confermava la fornitura all’Ucraina di pertinenti garanzie di sicurezza”.

La dichiarazione congiunta PCC-Ucraina affermava la stessa cosa che il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Russia avevano promesso nel Memorandum di Budapest del 1994: il PCC ha convenuto che non avrebbe usato armi nucleari contro l’Ucraina e avrebbe protetto l’Ucraina se una potenza nucleare avesse usato armi nucleari contro di essa.

Ricordo che il PCC non ha un simile accordo con qualsiasi altro Paese al mondo e che Kiev non ha tentato di invocare né il Memorandum di Budapest del 1994 né la dichiarazione PCC-Ucraina in modo da chiedere a Pechino di assistenza militare contro l’invasione della Russia.

Dopo i carri, gli aerei

Nonostante quanto precede, il ministro della difesa ucraino Oleksiy Reznikov avrebbe dichiarato: “Non volevano darci artiglieria pesante, poi l’hanno fatto. Non volevano darci i sistemi lancia-razzo Himars, poi l’hanno fatto. Non volevano darci carri armati, ora ci danno carri armati. A parte le armi nucleari, non è rimasto nulla che non otterremo”.

Per quanto riguarda gli aerei, le dichiarazioni ucraine sono del tono: “Se li prendiamo (jet da combattimento occidentali, ndr), i vantaggi sul campo di battaglia saranno semplicemente immensi. … Non sono solo gli F-16 (jet da combattimento multiruolo statunitensi, ndr): velivoli di quarta generazione, questo è quello che vogliamo”.

L’ammiraglio Rob Bauer, capo del comitato militare della Nato, ha affermato che “se i russi stanno combattendo con i carri armati, anche gli ucraini hanno bisogno di carri armati”. Quindi, ne consegue che se i russi stanno combattendo con aerei da combattimento, gli ucraini avranno bisogno di aerei da combattimento. Un argomento che suona come una risposta a chi dice che siamo in presenza di una guerra asimmetrica.

Inoltre, dopo un recente incontro dei capi militari della Nato, il comandante supremo alleato in Europa, il generale Christopher Cavoli (Usa), ha dichiarato: “Non esiste un particolare sistema d’arma che sia una pallottola d’argento. È necessario un equilibrio di tutti i sistemi”.

Lezione per Taiwan

Probabilmente alcuni esperti Usa continuano a non vedere in modo chiaro la situazione e la questione dei carri armati potrebbe dimostrarlo. In altre parole, l’Ucraina sta combattendo una guerra contro la Russia con l’intera gamma di sistemi d’arma, non solo le “armi asimmetriche” su cui alcuni esperti pensano che Taiwan dovrebbe concentrarsi.

La guerra russo-ucraina ha chiaramente dimostrato che i Paesi hanno bisogno di una disponibilità completa di armi, personale militare e strategie per contrastare i loro nemici, in particolare contro Stati aggressori più potenti come la Russia e, probabilmente ma speriamo mai, la Cina Popolare.

I fautori delle strategie della sola “guerra asimmetrica” ​​e del solo “porcospino” non forniscono consigli utili alle potenziali future vittime dell’aggressione.

Moderni carri armati possono sicuramente rinforzare il progetto “porcospino”. Ha fatto bene il governo di Taipei a istituire una commissione speciale che segue il conflitto in Ucraina. I due Stati sono lontani ma le tragedie della guerra a scopo difensivo, potrebbero, prima o poi, accomunarli.

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