Le offerte raccolte saranno devolute alla Croce Verde di Asti e alla mensa sociale del Comune di Asti
Questa mattina, lunedì 2 gennaio, a Castiglione d’Asti è tornata dopo due anni di stop, la storica Fagiolata di San Defendente, manifestazione organizzata dalla locale Proloco “La Castiglionese”.
Oltre 40 tra cuoche e cuochi si sono dati appuntamento in piazza S. Defendente alle 5,30 per preparare 47 caudere, in cui sono stati cucinati circa 450 chili di fagioli conditi con sedano, carote, cipolle, e abbondanti costine e cotiche di maiale.
La manifestazione è entrata nel vivo con la celebrazione della Messa, al termine della quale è iniziata la sfilata dei ragazzi della leva, del parroco e delle autorità che hanno raggiunto Piazza San Defendente dove il Vescovo di Asti, Monsignor Marco Prastaro, ha impartito la benedizione ai legumi e a tutti i presenti, dando il via alla distribuzione gratuita dei fagioli.
Sono intervenuti all’evento l’assessore regionale Marco Gabusi, il presidente della Provincia di Asti e sindaco di Asti, Maurizio Rasero, con la vicesindaca Stefania Morra e il consigliere Piero Ferrero, il presidente della Fondazione Cr Asti, Mario Sacco, e, in rappresentanza della Croce Verde di Asti, la presidente Nica Demetrio e il direttore dei servizi Giacomo Sorba.
Galleria fotograficaStorica Fagiolata di San Defendente 2023 Castiglione d’Asti
Le origini
“Et minam unam leguminum pauperibus erogare” (Distribuire ai poveri un’emina di legumi). Così termina l’atto notarile al quale si fa risalire la più antica tradizione di Castiglione d’Asti e una delle più vecchie del Piemonte. Dalle ricerche sviluppate dal Canonico Lorenzo Gentile negli anni trenta, risulta che il succitato atto fu stipulato nei chiostri del Duomo di Asti nel 1200.
I fratelli Giacomo e Rodolfo di Valle Canea (Caniglie), pongono fine all’annosa vertenza con il Capitolo Ecclesiastico con un accordo e un certo Guglielmo Baldissero di Castiglione si offre di pagare una parte del compenso dovuto dai Canonici ai Feudatari, a condizione che, dopo la sua morte, sia celebrata ogni anno una S.Messa per lui ed i suoi parenti e distribuita ai poveri del paese una “emina” (antica unità di misura) di legumi.
Novecento: la tradizione continua
A farsi carico della questua, della cottura e distribuzione gratuita dei fagioli sino ai primi anni del Novecento del secolo scorso sono stati i Confratelli della Compagnia del Suffragio, i “Batì”. Dai paesi vicini e da Asti arrivavano in molti, spesso affamati e fra questi i girovaghi, le “Ligere” che almeno per un giorno potevano contare su un pasto caldo garantito.
Oggi: Prosegue la solidarietà
Il compito della raccolta dei fagioli, della loro cottura e distribuzione è passato nel corso degli anni dai “Batì” ai “Coscritti” (1917) e da qualche tempo (1981), con il moltiplicarsi della quantità, e la scarsità dei coscritti, alla “Pro loco di Castiglione” in collaborazione con i ragazzi di leva. Dopo otto secoli “La Fagiolata” continua, mantenendo inalterate le caratteristiche peculiari iniziali della manifestazione: la data 2 gennaio, la lenta cottura (circa 4 ore) su fuoco a legna e la distribuzione anche nei più svariati contenitori (brunse e brunsin) che gli avventori si portano da casa per gustarla tranquillamente al caldo nelle proprie abitazioni.
Questa manifestazione mantiene immutato nel tempo il suo messaggio di solidarietà: da alcuni anni infatti, tutte le offerte raccolte vengono destinate ad associazioni di volontariato che operano sul territorio astigiano. Quest’anno una parte andrà alla Croce Verde di Asti, associazione di pubblica assistenza che, da oltre cento anni, è al fianco degli astigiani e che continua a svolgere instancabilmente le sue attività con lo stesso entusiasmo degli inizi, confermandosi come punto di riferimento per le persone in difficoltà. Un’altra parte alla andrà alla mensa sociale del Comune di Asti, gestita dalle “Suore della Pietà”.