Addio a Giuseppe Manni, sit tibi terra levis – Il Giornale dei Veronesi

Tentare di riassumere in poche parole una vita di 82 anni fatta di lavoro, fatica, vittorie, imperi creati, ma anche di sofferenze e lutti personali, è senza dubbio presuntuoso, ed è un’impresa pari a quella di colui che vuole raccogliere con le mani l’acqua del mare. Per chi, però, come me, lo ha conosciuto, anche se solamente per motivi lavorativi, è doveroso oggi ricordare Giuseppe Manni e rievocare quello che di buono ha fatto nella sua esistenza. Come non citare l’aver fatto nascere dal nulla un’azienda artigiana che, poi, è diventata una multinazionale del settore dell’acciaio! Come non menzionare le centinaia di famiglie che hanno potuto avere un posto di lavoro! Come non dimenticare le attivitá benemerite che ha finanziato, ultima tra le quali una fondazione per la ricerca di cure per persone colpite da malattie neurodegenerative, disturbi che tante sofferenze creano oggi alle famiglie che convivono con tali pazienti! E potrei dilungarmi ancora snocciolando numeri e bilanci, ma non è mio scopo scrivere agiografie! Anzi, probabilmente non era un santo, ma non è qui la sede per giudicare la vita del signor Giuseppe. Di lui, oggi, bisogna commemorare quanto costruito, ed è molto, e ammirare quello che rimane, che é tanto …e con rimpianto pensare a quanto poteva ancora fare!

Personalmente ricordo ancora la simpatia e il sorriso a mezza bocca con i quali mi dedicò una sua intervista rilasciata al quotidiano L’Arena nel 2022. Io mi ero presentato di fronte a lui lodandolo per la sua voglia di vivere con la quale onorava i suoi 81 anni. Mi ero permesso, in modo scherzoso, di associarlo a mio padre, suo coetaneo, anch’esso grande lavoratore, ma al quale gli anni pesano molto (specialmente a livello di mente e spirito). Lui, prontamente, con il suo modo di fare imprevedibile, prese la pagina del giornale dove erano riportati il testo e la sua foto e con la penna scrisse: “In quanto associato all’età di suo padre, caro Matteo, desidero con più coraggio sottoscrivere e dedicarle questa mia intervista!”. Questo era (e per sempre sará nel cuore di chi resta) Giuseppe, persona austera, e capace, contemporaneamente, di slanci improvvisi. Buon viaggio Presidente! E che la terra le sia lieve!

Matteo Peretti

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