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Ad Arco una ginestra per il Ricordo

Il Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, la città di Arco ha celebrato la ricorrenza delle vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati nel secondo dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale italiano.

La cerimonia si è tenuta nella mattina di venerdì 10 febbraio al Giardino della Pace, protagonisti gli studenti delle quinte della scuola primaria «Giovanni Segantini» con i loro insegnanti e la dirigente scolastica Claudia Terranova, presenti per l’amministrazione comunale il sindaco Alessandro Betta e altre autorità comunali, l’onorevole Vanessa Cattoi e, in rappresentanza della Provincia autonoma di Trento, Viviana Sbardella (Dipartimento istruzione e cultura), oltre allo storico, prof. Romano Turrini.

Momento centrale della celebrazione, la messa a dimora di una ginestra, pianta tipica delle sponde del Mediterraneo e frequente sulle sponde ventose dell’Adriatico, simbolo di resilienza e rinascita anche nelle condizioni più difficili. Un pensiero e un segno concreto e duraturo a ricordo degli esuli giuliani costretti a fuggire dalle loro terre di origine che trovarono asilo ad Arco e che qui ricostruirono le loro vite. A interrare la pianta, con la supervisione delle Giardinerie comunali, il sindaco Alessandro Betta assieme e uno studente e a una studentessa della scuola.

«La nostra città da sempre si spende per quello che è un valore universale – ha detto il sindaco Betta – che è simboleggiato dalla bandiera che voi avete portato: quella della pace. La nostra città è accogliente e particolarmente attenta a questi temi e a questi valori, ai diritti umani, alla pari dignità di tutte le persone, all’uguaglianza, alla non violenza».
«Questa ginestra è qualcosa che deve crescere -ha detto la dirigente scolastica Claudia Terranova- come accade abitualmente a scuola: mettiamo semi, coltiviamo conoscenze, facciamo in modo che crescano competenze, passando attraverso il vissuto. E io sono certa che i bambini ricorderanno in modo molto più forte questo momento e gli insegnamenti che porta con sé, perché è passato attraverso il vissuto».
Quindi due alunni rappresentanti per ognuna delle tre quinte della Segantini hanno letto pensieri, poesie e riflessioni sul Giorno del Ricordo.

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