di Redazione – 26 Dicembre 2022 – 19:33
Un presepe vivente che sa di ripartenza dopo la pandemia a Montechiaro d’Asti: la rievocazione di venerdì scorso, non è stata una recita natalizia, ma un percorso nelle suggestive vie e scorci del paese, che raccontano le origini medievali del Comune fondato nel 1200, con i piccoli protagonisti, uno spaccato della vita dell’anno mille, con abiti dell’epoca da cui ebbe origine la cristianità.
Un’impegno degli animatori Emanuela Camerano, Beatrice Gregorio, Sofia Sardo, Beatrice Brancato, Gabriele Carlevaro, Carlotta Scarciglia, supportate dalla commissione artistica del comitato palio composta da Graziella Parena, Giusi Sozio e da Cinzia Strumia e Adriana Gallione, rendendoli protagonisti di un evento: il presepe racconta il percorso religioso di una comunità che ha messo al centro la fede, questi momenti mistici, aiutano a crescere e questi figuranti in erba si sentono responsabili nella loro interpretazione come degli attori consumati, scoprendo antiche tradizioni.
Ecco i nomi dei piccoli protagonisti: Caterina Marcanzin, Margherita Cantamessa, nel ruolo degli angioletti , che annunciano il lieto evento, Gaia Lazzaretti, nel ruolo di Maria, Giacomo Ferraris, nel ruolo di san Giuseppe, Michela Nigrelli, Greta Torre, Rebecca Ferrero (pecorelle), Alberto Borgo, Marco Ravizza, Camilla Ferraris, Francesco Tirico, Marcello Tirico, Giacomo Paolini, Nicolò Mozzato, Gaia Rolla, Rene Fedrigo, Greta Del Fiume, Marko Milosevic, Massimo Nigrelli, Samir Chatoubi, Angelo Vanara (pastorelli e massaie) che sono partiti dall’oratorio, hanno percorso le vie principali, passaggio in piazza del municipio, una colonna sonora di canti natalizi, lo scampanellio del pastorello Matteo Lazzaretti ed il vociare dei figuranti che hanno fatto uscire dalle abitazioni la gente.
In chiesa dopo la novena, la voce narrante di Beatrice Brancato, ha illustrato la natività di Gesù, secondo la tradizione con Maria, Giuseppe, e Gesù bambino, attorniato dagli angeli e figuranti. Sono stati questa volta i più piccoli a lanciare un messaggio di pace e speranza per il futuro con una rappresentazione molto seguita ed applaudita dai genitori, nonni e da tutta la comunità.
“Papa Francesco è molto attento alla dimensione e spiritualità popolare, che sceglie di ritrovarsi nell’atmosfera natalizia e di stare insieme attraverso riflessioni di questi percorsi di fede, coinvolgendo più persone possibili” il ringraziamento di don Emanuele a quanti si sono prodigati per l’allestimento del presepe e delle scene in chiesa, dell’accolito Giorgio per gli addobbi natalizi, alle pie donne per l’offerta dei fiori sull’altare e della cantoria con nuovi canti del loro repertorio. Dulcis in fundu a cura della pro loco con la cioccolata calda per tutti i presenti.