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E’ la richiesta alla Regione di diverse associazioni ambientaliste del Fvg, pronte alla mobilitazione

u0027Fuori i fucili dal parco delle Dolomiti Friulaneu0027

03 gennaio 2023

“La Regione Friuli Venezia Giulia vuole aprire la caccia nel Parco delle Dolomiti Friulane (Patrimonio Unesco), violando per sempre quel principio di conservazione a tutela degli animali che vivono nell’area protetta e sancito nelle leggi istitutive dei Parchi stessi”. E’ la denuncia che le associazioni Lav Fvg, Lipu Fvg, Lac Fvg, Legambiente Pordenone e Terra è Officina della Sostenibilità affidano a una nota congiunta.

“La giunta regionale non ha perso tempo e intende dare applicazione alla modifica della Legge sulla caccia, pubblicata solo 3 giorni fa in Gazzetta Ufficiale, che con un escamotage permette la caccia anche nelle aree protette. È desolante assistere alle mosse dell’Assessore Zannier che, invece di occuparsi delle vere priorità quali la conservazione e la promozione della biodiversità nonché la tutela degli ambienti naturali, nei primi giorni dell’anno è già pronto a farsi promotore dei desiderata di coloro (cacciatori) che, con la scusa di non precisati danni all’agricoltura, chiedono gli abbattimenti dei cervi del Parco delle Dolomiti”, si legge ancora.

“E’ evidente che al momento non ci sono nemmeno i censimenti per permettere la mattanza nel Parco. Il Piano faunistico regionale approvato nel 2015 non è stato applicato in diverse parti ed è scaduto da tre anni! Gestire i complessi equilibri naturali con spot elettorali depaupera il capitale naturale e colpisce gli interessi dell’intera comunità. Senza utilizzare le migliori conoscenze scientifiche e una visione che vada oltre i bilanci elettorali ed economici temporanei non si risolvono i problemi ma si creano solo false illusioni. L’utilizzo delle armi per la soluzione dei problemi abbiamo visto e stiamo vedendo tutt’oggi che creano più problemi di quelli che vorrebbero risolvere. Dobbiamo, invece, utilizzare l’intelligenza collettiva per una pianificazione razionale che rispetti le vite e gli interessi di tutti”.

“Aprire la caccia nelle aree protette regionali non solo porterà la morte dei cervi coinvolti nei piani di abbattimento, ma anche un grave disturbo e sofferenza per gli altri animali. L’ipotesi di aprire la caccia nel Parco delle Dolomiti Friulane lederebbe gravemente non solo la fauna, ma anche l’immagine dell’integrità del parco e metterebbe a repentaglio la sicurezza dei visitatori, poiché inevitabilmente nessuno si può sentire sicuro in un luogo ove si spara con armi potenti a lunghissima gittata e con proiettili dalla potenza devastante. Chiediamo con forza che gli Enti Parco si dissocino dalla iniziativa di Distretti Venatori e Regione, dichiarandosi contrari alla violenza della caccia nei rispettivi territori”, prosegue la nota.

“L’Assessore Zannier e il Presidente Fedriga spieghino piuttosto come mai abbiano lasciato scadere il Piano faunistico regionale e messo in campo ben poco per la prevenzione dei danni alle attività agricole e nella lotta al bracconaggio. Invece, sono stati portatori di iniziative mai viste finora in Friuli come quella di portare i cacciatori nei luoghi più sacri di tutela della fauna selvatica e degli ambienti naturali in genere. Le associazioni – conclude il comunicato sono pronte alla mobilitazione”.

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